IF I DIE TODAY, The Abyss In Silence

Gli If I Die Today avevano già fatto un salto nel buio con il precedente Cursed del 2016, quello che ci si aspettava da loro con il nuovo disco era che affinassero le armi per stoccare l’affondo definitivo, così da imporre al loro pubblico la strada intrapresa senza margini di ripensamento o inutili tentennamenti. Sotto questo aspetto c’è poco da dire: i nuovi brani legati ad un immaginario funereo e basati sulla teoria dell’elaborazione del lutto sembrano immergere ancora più a fondo le mani nella melma per estrarle ricoperte da una pece nera e maleodorante. La scrittura rilascia copiose sfuriate a cavallo tra sludge e blackened core, ma non manca di donare la necessaria malinconia e il dovuto pathos, obbligatori soprattutto visti i temi trattati, con linee melodiche toccanti come in “Autumn (Sadness)” o il mood corale della finale “Darkness”. Proprio la capacità di non ripetere sempre la stessa formula rende il tutto convincente e a fuoco, a cominciare dall’inserimento di brevi diversivi e variazioni sia a livello vocale che strumentale, come il coro adagiato su una melodia di stampo Doom di “Void (Acceptance)”. Si capisce dalla cura nella stesura delle trame sonore e dalla ricerca di soluzioni ad hoc per accompagnare il concept come gli If I Die Today abbiano impiegato il lungo tempo trascorso per realizzare un lavoro che fosse al contempo conferma e sguardo sul futuro, soprattutto che non si fossilizzasse su quanto fatto finora ma suonasse attuale e convincente. Il dubbio e l’insidia, infatti, risiedevano proprio nel ripercorrere troppo fedelmente una strada ormai codificata e storicizzata come quella dello sludge/blackened core, così da risultare meno incisivi o convincenti. La sfida non era semplice e la band ha saputo uscirne forte di una visione di insieme lucida.

Poco altro da aggiungere, il tutto si consuma nel giusto tempo e non ci si dilunga oltre una volta portato a casa il risultato, un dettaglio che potrebbe apparire di poco conto eppure in grado di affossare molti lavori similari. Soprattutto quando si va giù pesanti, affidarsi al classico less is more risulta molto spesso l’arma vincente in grado di separare il grano dal loglio. Where is your god now…