I FIUMI, S/t

Sarah Stride, Xabier Iriondo, Andrea Lombardini e Diego Galeri sono I Fiumi.

I Fiumi sono un gruppo rock, ma hanno delle sfaccettature che li fanno diventare anche altro dal rock italiano degli anni che furono, considerando la presenza di ex membri di Afterhours (con Xabier che tra questo progetto e gli Alula sembra vivere un momento di fertilità da seguire con attenzione) e di Timoria in formazione: in primis la vocalist Sarah, che riesce tramite testi e moine a trasformarsi in materia dinoccolata e malleabile, talvolta chioccia, talvolta strega. Le dieci canzoni viaggiano tra racconti ancestrali e mondi spiritati e alcune di queste hanno visto, in sede di scrittura, l’intervento dell’autrice Simona Angioni. È musica elementare perché mette al centro di sé gli elementi, il fuoco, la terra l’aria in cui i fiumi balzano. Furia controllata come nel caso di “Caterpillar”, mentre nella title-track c’è una vera e propria immedesimazione liquida, in cui si imparerà a contenere le tempeste ed a parlare la lingua delle onde. Ci sono la giusta rabbia, l’equilibrio fra una voce magnetica (che meriterebbe la sua definitiva consacrazione e forse ci siamo) e gli arzigogoli pestati sotto di lei, un concept che è assolutamente funzionale al progetto e lo caratterizza senza soverchiarlo. Dentro ci si trovano riferimenti sparsi degli ultimi 30 anni e slanci verso una propria unicità.