SHE SPREAD SORROW, Orchid Seeds

Originariamente prodotto all’interno di “On Corrosion”, box di 10 album su audiocassetta edito da Helen Scarsdale Agency, torna in un nuovo formato Orchid Seeds di She Spread Sorrow, progetto ormai di lunga data di Alice Kundalini. Le registrazioni sono del 2019 e le cinque tracce sono legate a cinque figure femminili della sua famiglia. La particolarità dei semi di orchidea è che non hanno capacità di immagazzinamento nutrizionale e che quindi, per crescere e germogliare, hanno bisogno di determinati funghi, chiamati micorrizici, per poter convertire i nutrienti in forma utilizzabile. In questo caso la musica di She Spread Sorrow si muove su tangenti sibilanti e cupe, condite talvolta da spoken word. “The Solitude In The Giant House” vive di questi elementi, lasciati agire fertili. Con “Star” Alice inasprisce lievemente i toni, dando al proprio racconto un taglio drammatico senza tregua. In “She Didn’t Care” i suoni assumono una forma rotonda, con quelli che sembrano dei bramiti e un taglio quasi sprezzante nel recitato, rinforzato dagli interventi della tastiera. Con “Queen Of Guilt” i ritmi si fanno sornioni, vicini ad una sorta di dub fatato che ingloba questa parte di racconto: è la traccia più morbida dell’album e nello stesso tempo quella più malsana. Il cerchio si chiude con “The Fortune Of Others”, inquietante per come trasfigura la voce in una sorta di paludosa mostruosità, cicale a condire lo sfondo e suoni che si fanno sempre più profondi e misteriosi. Orchid Seeds, all’interno della discografia di She Spread Sorrow, è episodio particolare e intimo, di un personale che è anche familiare, che lascia solo presagire mondi e situazioni a noi inaccessibili, evocandoli con un suono personale ed originale. Giusta quindi la scelta di riproporre questa produzione, meritevole di un suo posto nel percorso di Alice.