PRETTY LIGHTNING, Dust Moves

Christian Berghoff e Sebastian Haas, meglio noti come Pretty Lightning, duo garage-blues di Saarbrücken, non sono una nuova conoscenza in casa Fuzz Club. I Pretty Lightning sono infatti una band ormai attiva da una decina di anni e ha potuto calcare i palchi di mezza Europa con gente come Moon Duo, Clinic, Kikagaku Moyo e Night Beats. Tornano col quinto album, Dust Moves, interamente strumentale.

Fuzz Club ha di recente pubblicato il secondo album degli Ashinoa, formazione francese psichedelica che più o meno ha lo stesso proposito, sebbene con modelli musicali diversi: gli Ashinoa suonano un algido kraut con elementi folk ed elettronici, mentre i Pretty Lightning si danno alla psichedelia più sanguigna. Lente chitarre western, riff roventi, linee di basso ipnotiche e synth sospesi, ritmi imbolsiti: questi gli ingredienti che compongono gli scenari sonori di Dust Moves, in una spirale che combina – secondo le parole della coppia – 75 Dollar Bill e Bobby Lee (anch’essi strumentali) e la library music e la sperimentazione elettronica di Mort Garson o Syrinx. Alcuni passaggi sono più memorabili di altri, forse (“Glide Gently”, “The Secret’s Locked Inside”, “Purple Grit”) ma non cambia la sostanza: Dust Moves è un album da ascoltare nella sua interezza, dall’inizio alla fine, che si sviluppa in un senso musicale che va oltre il formato canzone e abbraccia l’idea (non certo nuova) di musica cinematografica, in cui il risultato complessivo è più importante dei singoli componimenti. Ideale se quest’estate compite viaggi in lande desolate e arse dal sole, altrettanto valido per i viaggi che si possono fare da fermi, sul divano di casa.