Numetal a loro insaputa: Iron Monkey e Whores

Quando mi capita di ascoltare qualcosa di nuovo e pesante ho una regola molto semplice: se sembra numetal molto probabilmente non vale la pena di proseguire. E lo dico da appassionato del genere. Superati i 40 anni non mi vergogno più di dire che da ragazzino ascoltavo anche (e sottolineo anche) Limp Bizkit, Korn, Deftones, System Of A Down e persino roba più terribile. Anche oggi band tipo Code Orange o Knocked Loose mi gasano (i puristi diranno che non è numetal, ok) e provo quel piacere tamarro di quando ero adolescente. Solo che sorrido invece di lanciarmi nel pogo o lanciare pietre nei festival contro i punk venduti (ops).

Ci sono due generi che non devono avere i riff numetal: il noise rock e lo sludge. Perché la purezza dei musicisti di quei mondi si misura proprio da come riescono a suonare riff ribassati abbastanza groovosi, fare rumorini strani, parlare di paranoia e depressione senza diventare i Korn. Unica eccezione alla regola, ovviamente, è quella dei Chat Pile. Loro possono tutto. Ci sono invece due dischi in quest’ambito che sono usciti da poco e che ho trovato mediocri, oltre che con ammiccamenti al numetal. Anzi, mentre li ascoltavo distrattamente, ogni tanto mi chiedevo “ma Spotify mi ha messo una playlist nu invece del disco?”. E invece era uno di ‘sti due dischi, scegliete voi se quello degli Whores o quello degli Iron Monkey. Entrambe band che tornano dopo un po’ di silenzio con una formazione disastrata. Gli Iron Monkey ci avevano già provato qualche anno fa: ho fatto finta di niente, ma per il nuovo il boss mi ha infilato gli mp3 nel taschino e mi ha sussurrato “vai e distruggi”. Io gli ho risposto che non poteva essere un bel disco e lui, malvagio, ha aggiunto “bene, vacci ancora più pesante”. Prima di prendere una cantonata mi sono dato del tempo, ho parlato con appassionati, letto recensioni. Ma c’è poco da fare: fa schifo. Il mondo è pieno di ottime sludge band (anche in Italia! Costano poco e vengono in casa tua a fare le pulizie se glielo chiedi) e il ritorno degli Iron Monkey non ci voleva proprio. Il cantante originale è morto 20 anni fa, il batterista strafigo ormai suona tutt’altro (Crippled Black Phoenix vi dicono niente?), questi due cialtroni rimasti proprio non li capisco. Probabilmente Relapse li ha messi sotto contratto perché avevano qualche video di wrestling hardcore da scambiare e in cambio avranno detto “vi facciamo uscire il disco ma mollate quella VHS con Cactus Jack che si infila le forchette nella testa”. Relapse è contenta, gli Iron Monkey sono contenti… e noi? No. Ma per fortuna non c’è Cactus Jack a infilarci le forchette in testa e quindi possiamo passare oltre. Ah sì, dimenticavo il passaggio fondamentale: è un disco di riff talmente scarsi che più volte sembrano degli scarti dei Coal Chamber.

Gli Whores invece sono ancora più sfigati perché, non avendo videocassette di wrestling, non hanno potuto contrattare con nessuno e ‘sto disco è disponibile in versione fisica grazie alla pietà della minuscola The Ghost Is Clear, etichetta (che a me piace) specializzata in band che non si caga nessuno come Cell Press, Flooding, Rid Of Me. Praticamente una Reptilian ancora più di nicchia. Immagino la gioia di Bobby e Brian, proprietari della label, quando gli Whores hanno chiesto loro se fossero interessati alla pubblicazione di War. Avranno risposto “sì!” senza ascoltarlo per poi pentirsene dopo aver mandato il master in stampa. Ma ormai era troppo tardi. È un disco così brutto? Non quanto quello degli Iron Monkey ma anche qui siamo in territori più numetal che noise rock, tanto che sembrare di ascoltare un disco degli Amen (favolosi) senza la scimmia malata degli Amen. Che quindi vuol dire: tanto suono e poco arrosto. Anche qui riff banalissimi, giri di basso da School of Noise Rock, canzoni con nomi simpatici e tanto imbarazzo. Ma porco Giuda se nessuno di importante vuole pubblicarti il disco, magari due domande fattele! Niente. Speriamo che almeno dal vivo mantengano la famosa pacca.

Già che sono incazzato (vedi che c’è qualcosa che non va? Il senso dello sludge e del noise rock è toglierti l’incazzatura, non fartela venire) dico anche che il nuovo Metz è il disco pacco della Sub Pop che citavo nella recensione dei Pissed Jeans (bellissimo questo). Tanto erano bravi a fare noise rock che han deciso di svoltare nello shoegaze con la speranza di vendere due dischi in più. Ma vaffanculo. Canzoni noiosissime, con un suono orrendo, suonate male. C’ho provato anche qui più volte perché “nooooo è stupendooooo!” – “non hai capitoooooo!” – “wow la svolta gazeeeee” ma niente.

Vi dico una manciata di dischi belli che dovete ascoltare al posto di questa rumenta: il ritorno dei Toadliquor (Back In The Hole) per Southern Lord. Questo è Sludge. Il nuovo dei Couch Slut (You Could Do It Tonight). Questo è Sludge Noise. Il nuovo dei Big|Brave (A Chaos Of Flowers). Questa è Musica. Aggiungo il nuovo degli Inter Arma (New Heaven) e il nuovo degli High On Fire (Cometh The Storm). Poi se volete dei riff tamarri, ribassati perché siete dei numetallari che per darvi una posa rispettabile ascoltate post-hardcore e metal core anche se avete ormai 50 anni, spaccatevi con il nuovo dei Knocked Loose (You Won’t Go Before You’re Supposed To). Basta non gli Iron Monkey.

Massimo Perasso
Massimo Perasso, amante di grunge, stoner, noise rock e wrestling è il fondatore di Taxi Driver (webmagazine, negozio ed etichetta). Ex bassista degli Isaak, qualche anno fa conduceva il programma radiofonico Fruit Of The Doom. Attualmente lavora da Flamingo Records Store e cura le fanzine cartacee Isterismo e Slerfa (che potete chiedere direttamente a lui). Ha anche una webzine dove pubblica news e approfondimenti musicali chiamata Tomorrow Hit Today, come il disco dei Mudhoney meno ascoltato di tutti.