MASSARO / VITOLO / MIELE, Spurious Correlations

Non sempre mettere insieme musicisti di talento porta alla realizzazione di un album convincente. Capita non di rado che l’esperimento fallisca per la mancata capacità di trovare un indirizzo comune e un equilibrio tra le parti. Ecco, non è questo il caso di Spurious Correlations. Qui, al contrario, Francesco Massaro, Anacleto Vitolo e Lucio Miele riescono a incastrare efficacemente le proprie visioni, innescando un dialogo stimolante tra fiati, percussioni ed elettronica.

Impostato come un flusso unitario diviso in otto movimenti, l’itinerario proposto vede ciascuno dei tre musicisti muoversi costantemente tra sfondo e primo piano, lasciando agli altri lo spazio necessario alla definizione di un quadro d’insieme perfettamente bilanciato. In questo gioco di rimandi la voce dei sassofoni e dei clarinetti di Massaro cambia di continuo, presentandosi come soffio rarefatto, bordone penetrante – rimandando a certe sonorità di Colin Stetson – o fraseggio melodico che nelle tracce centrali porta con sé venature oniriche d’Oriente. Identica mutevolezza è rintracciabile nel tappeto ritmico fornito da Miele, frammentato e irregolare, scandito da trame percussive e risonanze di oggetti trovati orientate alla creazione di un substrato materico perfetto contraltare della tagliente tessitura di glitch e modulazioni sintetiche dosata con sapienza da Vitolo.

La materia così scolpita, assecondando un’attitudine free-impro comune, è spigolosa e altalenante, in bilico tra paesaggi sotterranei e impennate turbolente attraverso cui dare forma a una correlazione spuria ostica quanto accattivante.