GERMANOTTA YOUTH, Germanotta Youth

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Avevamo avuto l’occasione di vedere in azione il nuovo assetto dei Germanotta Youth sul palco del Glue-Lab ed eravamo rimasti positivamente colpiti da Fabio Recchia e Giulio Galati, autori di una performance ben superiore alla semplice somma matematica dei musicisti coinvolti. In particolare, era la prima volta che avevamo a che fare col giovane batterista, dimostratosi poi impressionante dal punto di vista tecnico, eclettico e potente nel seguire il caos controllato creato dal suo compagno d’avventura. Oggi possiamo testare il duo con una prova in studio che unisce elettronica e pulsioni grind, blast-beat e sprazzi di pura anarchia sonora, il tutto al servizio di composizioni frenetiche, mai comunque prive di un – magari sghembo – senso compiuto. Le tracce del disco omonimo ribadiscono come i due siano in grado di prendere sulle spalle l’eredità di un nome che nella sua breve ma intensa storia ha visto alternarsi, accanto a Recchia, Massimo Pupillo, Andrea Basili e (almeno dal vivo) Marco Basili. Il risultato è un lavoro che stende al tappeto e fa dell’instabilità il suo punto di forza, come se fosse un composto chimico incapace di assumere un reale equilibrio. Gli ingredienti che vanno a formare l’universo sonoro dei Germanotta Youth non trovano infatti mai un unico modo per incastrarsi, né una forma precisa, ma si dimenano all’interno del corpo centrale nel tentativo di liberarsi e percorrere una propria strada indipendente dagli altri. Come dicevamo, però, non si tratta di un corpo disorganico o privo di una sua coerenza, piuttosto si ha l’impressione di osservare una scena del crimine da differenti punti di vista e senza continuum temporale, un po’ come avviene in “Pulp Fiction”. Ecco, tutto sommato proprio il film di Tarantino potrebbe fornire una chiave di lettura per avvicinarsi ai Germanotta Youth: solo alla fine dell’ascolto i vari pezzi si incastrano e tutto assume una sua forma ben definita. Del resto, con un brano dedicato al mitico “Techno Viking”, tutto è possibile.