DEMETRIO CECCHITELLI, Infinite Gesture

La capacità di sperimentare intersecando ambiti eterogenei è tratto distintivo della ricerca sonora di Demetrio Cecchitelli, a proprio nome o sotto l’alias Halfcastle. Istanze estratte dalle avanguardie del Novecento e modalità espressive tipiche della scena elettroacustica contemporanea vengono abilmente rimodulate dal polistrumentista riminese in un insieme sfaccettato e in costante affinamento.

Il risultato più recente di questo processo di ibridazione è rappresentato da Infinite Gesture, quaranta minuti di tessiture atmosferiche, curate dalla ROHS! Records di Andrea Porcu/Music For Sleep e annoverabili all’esteso universo ambient, al quale certamente appartengono anche se non in modo esclusivo. In realtà, le trame chitarristiche attorno alle quali le quattro tracce sono costruite si nutrono ulteriormente di principi compositivi di stampo minimalista (spesso presenti nelle produzioni di Cecchitelli) e attitudini diversificate, si va dall’immersività tipica della drone music alla cupezza dark-ambient, fino a lambire latitudini oniriche post-rock.

Alle modulazioni diluite, quasi acquatiche di “Invisible Landscape” fanno eco le reiterazioni sghembe di “Lotus”, il cui moto ipnotico viene sconfessato dalla linea narrativa articolata del notturno “Blurred / Forgotten” – migliore proposta del lotto – culminando nella tensione strisciante degli arpeggi luminescenti di “Stay”. Ne deriva una nuova prova contraddistinta da paesaggi sonori fondati su di un ventaglio cangiante di soluzioni, ma riunite in un’atmosfera coesa che scaturisce da una visione sempre più lucida.