WOLVES IN THE THRONE ROOM, Primordial Arcana

I fratelli Weaver tornano grazie al lavoro congiunto di Relapse (USA) e Century Media (Europa). Anche se in sostanza si sono prodotti da soli il disco, il fatto che possano appoggiarsi su due giganti dello scenario metal dà l’idea di come siano diventati un’istituzione. Io, almeno, credo che lo siano. Ho sempre avuto teorie, controteorie, giudizi e pregiudizi su di loro, ho sempre voluto riconoscere che valevano e che erano giusto leggermente sotto i loro fratelli maggiori norvegesi degli anni Novanta, ma anche che non portavano novità all’interno del genere come sosteneva la stampa più fighetta che in quel periodo voleva occuparsi di black metal. Evocativi, epici, disperatissimi, i Wolves In The Throne Room hanno di sicuro ascoltato i dischi giusti, hanno saputo metabolizzarli e fare qualcosa che non fosse solo una fotocopia, accantonando il grosso degli aspetti satanici del genere che suonano, mettendo piuttosto in evidenza il rapporto totalizzante (come i loro pezzi, del resto) che questo ha con il paesaggio naturale. Se all’inizio erano elementari, caratteristica di tanto black delle origini, e partivano per lunghi viaggi quasi psichedelici su di uno stesso riff come altri gruppi nordamericani simili a loro, oggi, complice forse la collaborazione ormai stabile con un altro chitarrista (Kody Keyworth) mi sembrano leggermente più compositi e ricchi, sempre ancestrali come il titolo del disco vuole suggerire (certi tocchi folk e tribali funzionano sempre bene per ottenere l’effetto) e per molti versi aggressivi, non solo atmosferici (ci sono anche growl, credo da attribuire a Keyworth). In realtà non sono mai mancate linee essenziali di synth o anche aggiunte meno ovvie, ma rimane il fatto che qui i pezzi attraversano più fasi e si cercano sempre soluzioni nuove anche a livello di chitarra e batteria, senza mai per fortuna fare il famoso passo più lungo della famosa gamba.

Per quanto mi riguarda, come direbbe Steve Rogers, “I can do this all day”. Non so se tutti i metallari sono d’accordo con me, ma Primordial Arcana è una sicurezza, frutto del lavoro di un gruppo che dopo vent’anni non sorprende più, ma che cerca comunque di non diventare la parodia di se stesso.

Tracklist

01. Mountain Magick
02. Spirit Of Lightning
03. Through Eternal Fields
04. Primal Chasm (Gift of Fire)
05. Underworld Aurora
06. Masters Of Rain And Storm
07. Eostre