THE KURWS, All That Is Solid Melts Into Air

THE KURWS, All That Is Solid Melts Into Air

Ad andare veloce ci si diverte, ma si rischia il torcicollo. Soprattutto se viaggi cabrio facendo sorpassi azzardati tra i generi. Questo All That Is Solid Melts Into Air, in polacco “Wszystko Co Stałe Rozpływa Się W Powietrzu” è un bell’elenco di “canzoni” rapide e schizzate in cui frulla tutto e il suo contrario. A fornircelo gli amabili polacchi The Kurws, ensemble a geometria variabile, “appoggiato” sullo scheletro di Dawid Bargenda (batteria), Hubert Kostkiewicz (chitarra) e Jakub Majchrzak (basso).

In questo rapido excursus nella schizofrenia musicale, tra math-rock sballato, bave progressive e rapidi cambi di tempo/ritmo/tonalità, piccoli crauti e maionesi acide di matrice rock in opposition, si aggiungono strumenti non convenzionali come macchine del caffè, piani preparati, biciclette, bicchieri di carta, sassofoni e clarinetti; il risultato è brillante seppur instabile, come quelle giornate d’inverno con il cielo terso che possono scivolare nel gelo da un momento all’altro.
Il clima per fortuna è mediamente alticcio e divertito, soprattutto nella prima parte del disco, a dire il vero più “classica”, dove echi di Blurt rimbombano tra chitarre atonali e batterie saltellanti, mentre si va placando nella seconda, in effetti quella che ho gradito di più. Qui si rallenta e si dilata, erodendo ritmica a percussione in favore di rarefazioni cameristiche, pratiche diy (circuiteria in fusione, oscillazioni, field recordings) e sinistri rintocchi di piano scordato.
Un buon modo per passare un’oretta scarsa, anche se credo che i ragazzi diano il loro meglio dal vivo, quando con l’improvvisazione le certezze diventano più rare e la musica cresce “a sensazione”, magari anche grazie all’aumentare della durata dei brani.

Se è vero che il solido si scioglie nell’aria, come recita il titolo del disco – tra l’altro prodotto da Gaffer, sigillo di garanzia lyonnaise per l’impro e le “altre musiche” – spero che ciò sia di buon auspicio per i Kurws, che, quando sciolgono la materia ritmica nelle atmosfere più ampie ed espanse, costruiscono momenti allucinatori molto piacevoli.