Ogni mese un pezzo di Tim Holehouse: si comincia con “Year”

Nel 2012, grazie ad amici comuni, riuscii ad infilare nel Canton Ticino un’apparazione di un progetto drone di Tim Holehouse (TCH). Da allora l’ho sempre studiato a distanza, rimanendo al corrente di tutte le sue produzioni, numerosissime negli anni (dovremmo essere a 22 album a suo nome, ma potrei sicuramente sbagliarmi). Corpulento e barbuto, lo sento poco dopo Natale mentre sta andando a Rovaniemi a suonare, facendomi venire qualche dubbio sulla sua reale identità! In realtà scrivo di Tim Holehouse perché, attraverso i suoi canali social ha annunciato che il suo prossimo disco, Year, vedrà la luce nel gennaio del 2024 per Aaahh!!! Real Records. Ne parliamo ora, perché, verosimilmente soddisfatto e scalpitante, Tim ha deciso di condividere una canzone ogni primo del mese con il suo pubblico e con noi di The New Noise. A questo giro attacchiamo quindi con la title-track, brano elettrico che può ricordare uno scontro fra il Boss e Gentry Desley, calato a Bromley, nel sud di Londra. Uno di quei brani da sentire mentre le barba ghiaccia e la tazzina del caffè ci ustiona le dita, appena liberata l’auto dalla nevicata notturna. Poi si parte, verso i medesimi errori, e tanti rimpianti forse, ma nessun rimorso.

Le prospettive sono quelle che ci piacciono, aspetteremo quindi Tim e lo scorrere del suo disco la prima settimana di ogni mese:

It’s the start of a brand new year
I feel the changes coming in the air

The clock strikes
Midnight again
They reset they start again
A smell of optimism in the air
It’s a brand new year time you forget

Facing up to the future again
But i still dwell upon the past
I’ll repeat the same mistakes again
But it’s best not to regret