NIGHT VIPER, Tom Sutton

I Night Viper sono un gruppo del quale vi abbiamo sempre parlato molto bene, sia che si trattasse del loro esordio omonimo, sia che fosse il caso dell’ultimo Exterminator, uscito per Listenable Records. Il loro è un heavy metal classico ma con un grande carattere, grazie al quale si sono distinti tra i molti nomi dediti allo stesso loro genere. Abbiamo intervistato Tom Sutton, chitarrista e compositore di molti dei brani della band: è un volto noto nel panorama metal internazionale per la sua permanenza nei Church Of Misery e per aver fondato i The Order Of Israfel, una delle formazioni doom più interessanti degli ultimi anni.

Come sono andate le registrazioni di Exterminator? Il suono è molto potente e le canzoni sono ottime.

Tom Sutton: È stata una grande storia dall’inizio alla fine. Abbiamo registrato il disco a Madrid con Ola Ersfjord e siamo molto contenti del risultato. Abbiamo ottenuto quel mix tra sporcizia e precisione che cercavamo. Madrid è una città molto divertente dove stare. Ci è piaciuto molto lavorare con Ola e amiamo il disco. Ancora dopo mesi non riesco a smettere di fare headbanging. Ti ringrazio per quello che hai detto sulle canzoni. Speriamo che sia il genere di pezzi che ti rimangono fissi in testa.

L’arpeggio iniziale di “Never Win” ricorda le colonne sonore dei film di Sergio Leone. Sei un fan di Ennio Morricone?

Sì, assolutamente! Come molti metallari, il mio primo contatto con la sua musica l’ho avuto con “L’Estasi dell’Oro”, che i Metallica hanno usato come intro per i loro concerti. Ho visto recentemente alcuni film per i quali ha composto la colonna sonora e ho alcune compilation incentrate su di lui che mi piacciono. Ha fatto un ottimo lavoro per The Hateful Eight. Molto pesante!

“Going Down” è un pezzo contro Trump. Cosa pensi del suo primo anno come presidente?

È difficile da credere che tutto ciò sia vero e non parte di un film distopico anni ’80 (ride, ndr). È diventato difficile anche tenere il conto di tutte le cose imbarazzanti che ha detto e ha fatto, ma queste minacce infantili contro la Corea del Nord sono preoccupanti. Se devo essere sincero, sono contento di vivere in Svezia.

Dopo aver vissuto per sei anni in Giappone, sei tornato in Australia. Come mai poi hai deciso di trasferirti in Svezia?

In realtà in Giappone ci sono stato per dieci anni. È una lunga storia: sono cresciuto ascoltando Entombed e Dismember, credo di aver sempre avuto un po’ il sogno di andare a vivere in Svezia. Verso la fine della mia permanenza in Giappone, ho avuto la forte sensazione di dovermi spostare in Europa per portare avanti al meglio i gruppi che avevo. È stato un processo lungo, ma alla fine sono finito appunto in Svezia. Sono felice che sia andata così. Amo le persone che sono qui, le band sono fantastiche. Sarebbe stato tutto molto diverso se fossi rimasto in Australia.

È più facile per un musicista vivere e lavorare in Svezia? È vero che vivendo lì hai più opportunità che in altri paesi?

Lo standard qui è veramente alto. È riduttivo dire che è solo “OK”. Devi essere un po’ speciale per fare concerti e andare da qualche parte come gruppo. Riceviamo qualche aiuto dallo stato per pagare la sala prove e questa è l’unica vera differenza con altri Paesi come opportunità. Qui le persone vivono l’heavy metal come uno stile di vita. Non è solo una passione, è una vera e propria identità. Il tempo qui fa schifo, quindi le persone rimangono in casa a far pratica con il loro strumento.

Ti ho visto live con i Church Of Misery durante il vostro tour con i Death Row nel 2010. Quali sono i tuoi ricordi migliori legati a quel gruppo?

Caro mio, sono talmente tanti! Devo tutta la mia vita musicale all’essere entrato nei Church Of Misery nel 2006! I contatti che mi sono fatto con loro sono la ragione che mi ha permesso di andare a vivere in Svezia ed entrare nei gruppi qua. Uno dei punti più alti è stato quando suonammo in uno squat a Milano (al Dauntaun nel 2009, ndr). Era pieno fino a scoppiare, con le persone tutte intorno a noi. Molto intenso e oscuro. Ho ancora delle foto. Mi ricordo che fummo molto contenti di come andò, poi ci portarono al piano di sopra dove dovevamo dormire e per terra c’erano cinque centimetri d’acqua su tutto il pavimento!
Ho dei grandi ricordi di quel periodo. Il Roadburn è stato speciale. Ho suonato anche nel loro primo tour americano nel 2012 ed è stato incredibile. Puoi trovare il concerto al Maryland Deathfest su Youtube. Quello è stato bello.

Hai anche suonato un concerto coi Firebird come bassista in Giappone. Cosa ricordi di quell’esperienza? 

Quello è stato uno dei più bei giorni della mia vita, sul serio. Dopo quello, ho pensato “bene, ho ufficialmente non sprecato la mia vita” (ride, ndr). Sono cresciuto ascoltando Napalm Death e Carcass e sono ovviamente un fan di Bill Steer. È stato divertente incontrarlo e conoscerlo quando i Firebird hanno aperto i concerti dei Church Of Misery in Inghilterra. Nel 2009 mi ha contattato via email dicendomi che tempo due settimane e mezzo e i Firebird avrebbero suonato al Loudpark, il festival più grande del Giappone, e che il loro bassista aveva dovuto improvvisamente lasciare il gruppo. Mi ha chiesto se volessi suonare il basso per quella data. Adesso sono molto sicuro di come suono, ma allora non era così. L’ho visto come un grande atto di fiducia da parte di una persona che avevo ascoltato da quando ero un ragazzino. È stata un’idea folle, ma ho detto di sì. Ho suonato per ore ogni giorno per prepararmi. Ho controllato via Skype con Bill le parti delle quali non ero sicuro. Ho continuato a suonare. Era stato stabilito che loro sarebbero arrivati il giorno prima del concerto Sono scesi dall’aereo per andare dritti nella sala prove che avevo prenotato, a provare tutto il set. Ha funzionato! Tutto suonava bene. Abbiamo fatto il set un altra volta e ci stava. Il giorno dopo c’era il festival, avremmo dovuto suonare sullo stesso palco dei Judas Priest, Gesù! Mi ricordo ancora quando ho camminato vicino a Dave Mustaine sulle scale nel backstage. Eravamo tutti nervosi, ma io mi sentivo a posto. Il concerto è andato bene! Su un palco come quello guardi solo il tuo strumento e non riesci a vedere le 10.000 persone davanti a te. Mi sono sentito abbastanza calmo. Terminato lo show ho conosciuto Mitch dei Napalm Death e Kerry King. È stato incredibile! Una delle esperienze migliori della mia vita!

Sei noto come musicista legato al doom e all’heavy metal, ma hai mosso i tuoi primi passi nel genere durante gli anni d’oro del death metal. Quali sono i tuoi dischi preferiti in questo ambito?

Il mio disco preferito in assoluto è Clandestine degli Entombed. Ascolto ancora molto death metal, non invecchia mai! I miei preferiti sono:

Death – Leprosy

Sepultura – Beneath The Remains

Dismember – Like An Everflowing Stream

Morgoth – Cursed

Carcass – Necroticism – Descanting The Insalubrious

Morbid Angel – Altars Of Madness and Blessed Are The Sick

Atheist – Unquestionable Presence

Autopsy – Mental Funeral

Napalm Death – Harmony Corruption

Pestilence – Testimony Of The Ancients

Che ci dici riguardo i The Order Of Israfel? State componendo nuovo materiale?

Non adesso. Il nostro chitarrista, Staffan, è in Canada perché sentiva il bisogno di fare un’esperienza dall’altra parte dell’oceano. In realtà adesso mi va bene concentrarmi su un gruppo solo. Anche quando ero negli Horisont era difficile far combaciare gli impegni. Quando sarò ispirato scriverò altro materiale per i The Order of Israfel. Ora voglio focalizzarmi sui Night Viper.

Ci sono nuovi gruppi che ascolti? Ti piacciono band italiane?

Amo Indian Nightmare, Antichrist, Tyranex, Myrkur, Demon Head. Al momento sto ascoltando il nuovo disco degli Slaegt. Gran roba! Non conosco molte band italiane. Conosco i Bulldozer e i Doomraiser, coi quali abbiamo suonato coi Church Of Misery! Bravi ragazzi. E i Doomsword! Sono italiani, giusto? Gli Indian Nightmare hanno due italiani nelle loro fila, Cedro e Lalo! Sono i migliori ragazzi di sempre!