LAURA AGNUSDEI, Laurisilva [+ full album stream]

LAURA AGNUSDEI, Laurisilva

Siamo la biologa di “Annientamento” di Jeff Vandermeer e ci troviamo in un luogo della Terra dove le piante e gli animali hanno cominciato all’improvviso a reinventarsi in qualcosa di alieno. Il suono di queste trasformazioni e di questa natura che respirando ci muta attorno è probabilmente quello di “Epyphyte Blues” e poi di “Lungs Dance” di Laura Agnusdei, già sassofonista dei Julie’s Haircut e oggi con questo vinile su Tapeworm (Wormhole, per la precisione), sottoetichetta della Touch che – incredibile come passa il tempo – ha già compiuto dieci anni. La presenza del sax e di altri strumenti a fiato è chiaramente percepibile, ma c’è una parte elettronica che ricorda il brulicare di vita dei dischi di Rashad Becker. Laurisilva, inizialmente pensato e suonato presso l’Istituto di Sonologia de L’Aia, è una creatura nuova che nel far fiorire ottoni e flauti sull’elettronica non appare né come mostruosa, né come bellissima, né come sana, né come malata, ma semplicemente altro da ciò che siamo abituati a sentire, per questo sta quasi solo a noi spaventarci o esplorare i battiti semplici e le sonorità ingenue e strane di “Shaky Situation”, quasi un apocrifo da “Broken Ear Record” dei Black Dice (un po’ come più avanti “Jungle Shuffle”). Personalmente, mi mettono più paura i versi alla fine della title-track, familiari come quelli di qualche gabbiano, ma che a questo punto potrebbero uscire da qualche essere nuovo a cui però qualcosa è andato molto storto, tipo come al dr. Brundle di Cronenberg. Per fortuna si finisce a osservare serenamente aquiloni d’oro.

Lanciamo noi oggi l’ascolto di questo disco. Buona fortuna, Laura.