GENITAL WARTS, No-Hop

Qualche mese fa vi abbiamo raccontato, in un’ampia per quanto comprensibilmente non esaustiva panoramica, Napoli come terra di ricerca radicale in ambito sonoro, popolata da infaticabili sperimentatori, proprio come gli elementi che ruotano attorno a Genital Warts.

Il titolo del disco, oltre che metterci in guardia sulla natura nichilista dei contenuti – la traccia d’apertura, tutta latrati elettronici e deflagrazioni wolfeyesiane, diventa significativamente “No-Hop(e)” – testimonia una volontà di spingere la materia oltre i limiti del già sentito e potremmo dire anche della comune decenza, sommergendo di rumore strutture ritmiche opportunamente frantumate, manipolando malignamente i loop, mutando il flusso di informazioni, tanto che della matrice hip hop non rimane che un pallido simulacro. Il progetto è frutto della collaborazione di alcune delle personalità cardine della Napoli più rumorosa: Mario Gabola (A Spirale, Aspec(t), Tricatiempo, Strongly Imploded) che qui armeggia con sistemi autocostruiti basati sul feedback, Guido “Eks” Marziale (Radford Electronics) al beatmaking e Ron Grieco “LeDruidGuillome” (Tricatiempo) alle percussioni piezo-amplificate. Le dieci tracce malatissime che compongono il disco, tutte scaturite, cosa non da poco, da session di improvvisazione, vedono inoltre la partecipazione di presenze vicine alla scena noise partenopea: il chitarrista francese Olivier Di Placido, da tempo trapiantato all’ombra del vulcano, l’americano Walter Gross con la sua ferraglia amplificata e processata, Dj Die Soon, giapponese residente a Berlino, autore anche dell’azzeccatissimo artwork, il rapper francese Abstral Compost e, ancora, C_C con le sue suggestioni industrial e Dj 2Phast, che viene dalle propaggini più avanzate dell’hip hop.

Lungi dall’essere un catalogo di bizzarrie bruitiste, No-Hop funziona benissimo e, per quanto animato da insani propositi, è zeppo di belle trovate, messe una dietro l’altra con il gusto di chi sa il fatto suo: per attitudine al frastuono avremmo potuto vederlo uscire su Hanson Records o American Tapes, a pubblicare sono invece, e ne siamo felici, Viande Records (dietro c’è lo stesso Gabola) e Subincision (roba di Marziale).