Edison Studio (“Metropolis”), 30/11/2023

Roma, Auditorium Parco Della Musica.

Il collettivo romano Edison Studio, fondato nel 1993, è un centro di produzione tra i più affermati nell’ambito della musica elettroacustica internazionale e certo non è nuovo nel cimentarsi con capolavori del cinema del passato: titoli come “Das Cabinet des Dr. Caligari”, “La corrazzata Potemkin” o ancora “Inferno” testimoniano come cerchi una lettura musicale contemporanea e nuova di film entrati da tempo nell’immaginario collettivo.

“Metropolis” (1927) di Fritz Lang, tratto dal romanzo di Thea von Harbou, fra i più visionari e premonitori film muti, e vero e proprio manifesto del cinema espressionista, è stato presentato all’interno del Festival Nuova Consonanza nella sua versione più completa mai ritrovata, frutto di un complesso lavoro di restauro dal laboratorio Alpha-Omega Digital di Monaco di Baviera.

Sul palco Mauro Cardi, Luigi Ceccarelli, Alessandro Cipriani, Vincenzo Core e Andrea Veneri. Oltre ai laptop spiccavano un salterio, il mini Akai MPK, un paio di violini, percussioni e piatti ed una Fender Telecaster. Si sono posizionati sullo sfondo, tutti in nero, invisibili allo sguardo del pubblico mentre le immagini scorrevano solenni e frenetiche sul grande schermo alle loro spalle. Hanno poi interagito col film con suoni strumentali, meccanici, digitali, vocali, field recordings, tutti orchestrati e manipolati live. La regia del suono spettava in questo caso a Luigi Ceccarelli, con la musica trasmessa da dieci casse acustiche posizionate in alto sulla platea per una spazializzazione sincronizzata ai fotogrammi restaurati e scintillanti che a milioni scorrevano negli occhi di una platea avvolta in un’esperienza totalmente immersiva. Si è usciti frastornati e felici come dopo un trip ad alto tasso psichedelico, una visione di Metropolis sostanzialmente reinventata anche se comunque fedele alla linea iper-espressionista: certo i momenti più stupefacenti hanno coinciso con quelli in cui il clone malvagio dell’eroina Maria conduceva le masse alla catastrofica soluzione luddista!

Raccontano i cinque di Edison Studio: “Il carattere futuristico del film di Lang si presta perfettamente al nostro lavoro. Tutto nasce dopo una lunga analisi della pellicola e da una riflessione a più voci in cui diverse esperienze pregresse si mettono al servizio di un progetto comune. La nostra musica per Metropolis aspira ad essere una sorta di espansione del film, il ritmo delle immagini diventa così musicale a sua volta reinventandone il tempo audiovisivo e mettendone in luce spazi e tempi nascosti”. Alla prossima sonorizzazione, dunque, con un suggerimento: il capolavoro di Tod Browning “Freaks”, anno domini 1932.