BACHI DA PIETRA, Quintale

Quintale
“Non lo sa un sacco di gente” si canta (più o meno) in “Enigma” e, di sicuro, ancora troppo pochi sanno quanto senza limiti sia la caratura artistica di Giovanni e Bruno. Quinto disco (Insect Tracks escluso), curriculum perfetto, forma espressiva letale e ora anche il baratro e la svolta. Testa ancora giù nel profondo di fiumi magnetici che scorticano l’anima, mentre il vecchio silenzio che masticava il letame universale viene violentato e riversato verso l’esterno con un cambiamento espressivo, auspicato pur senza averci mai creduto davvero. Le corde si sono irrobustite, la voce è ancora rauca ma piena e tagliente, le pelli riverberano tempeste di elettricità, vortici d’invettive e umori incazzati, ricondotti a un blues n’ roll sui generis, vivo come la voglia di prendere per i coglioni il grande bastardo che governa l’universo e mandarlo a farsi fottere. Dalle paludi al cielo, tra nuvole gonfie e livide, la continuità concettuale e artistica è stavolta espressa in una forma più vicina a “canzoni canoniche”, senza che durezza e incandescenza ne siano sminuite. Il tutto rigorosamente registrato in analogico su nastro da Giulio Favero, anche alla chitarra in “Fessura”. Poi – per la prima volta – cori, un’incursione al sax da parte di Arrington De Dionyso nella già citata “Enigma” e tanta capacità di sfuggire alle classificazioni, come dimostrano le due meravigliose “ballate” finali, “Ma Anche No” e “Dio Del Suolo”. Signori di tutti i sottosuoli e della musica in circolo, Succi e Dorella sono entrambi in forma smagliante, perché la musica è linfa vitale più importante del sangue e dell’ossigeno, densa come un macigno su cui spinge la pressione del fuoco dell’anima. Pressione che viene sparata al massimo per poi farsi meno insistita, come a voler concedere più aria man mano che procede l’ascolto. Come a insegnare a respirare a tutti noi che ormai ci siamo scordati come si fa.
Per la versione digitale del disco, brano extra “baratto@bachidapietra.com” (sic), da ascoltare con molta molta attenzione.
Tracklist

01. Haiti
02. Brutti Versi
03. Coleotteri
04. Enigma
05. Fessura
06. Mari Lontani
07. Io Lo Vuole
08. Pensieri Parole Opere
09. Paolo Il Tarlo
10. Sangue
11. Dio Del Suolo
12. Ma Anche No