Vuoi o non vuoi si trova sempre il motivo per ascoltare un lavoro di Aidan Baker, uno che dire prolifico è poco, visti i quasi centocinquanta lp che portano il suo nome sulla costa, in aggiunta agli a...
Questo è il secondo album di Enrico Cerrato/Petrolio: se compri il cd hai dodici episodi, se prendi la cassetta hai sei di questi pezzi, se invece scegli il vinile hai gli altri sei. Sei sono anche gl...
Doppio lp, una traccia per lato, per un totale dunque di quattro composizioni; in realtà i tre hanno suonato assieme un’unica speciale performance dal vivo e hanno deciso di dividerla a quella maniera...
A tre anni dall’uscita del primo volume di Synth Studies (Broken Spine Productions, 2013), il percorso sensoriale intrapreso da Aidan Baker prosegue con l’uscita del secondo capitolo, Synt...
I Nadja sono uno dei miei gruppi preferiti. Sono pochi quelli che amo, e non ho voglia di nascondermi dietro a una falsa obiettività, né di impormi qualunque tipo di codice comportamentale nel momento...
Aidan Baker è di sicuro uno degli artisti che più mi hanno “mosso” in questi ultimi anni, ma sono sincero: non mi ascolto e non mi compro tutto, anche perché non sarebbe affatto facile. Rimane il fatt...
Il presupposto è: un disco intitolato The Cruelest Month che esce ad aprile non può essere una coincidenza. “April is the cruellest month”, scriveva Eliot nel suo “The Waste Land”: stavolta a racconta...
– Trevor, is someone chasing you? – Not yet. But they will when they find out who I am. Baker, Belfi, Skodvin. A Berlino, due anni fa, comincia la collaborazione tra il chitarrista canades...
Continua l’instancabile opera di Aidan Baker, nell’anno corrente già oltre quota dieci titoli tra lavori solisti e non (Caudal/Nadja), questa volta a contatto con l’habitat musicale della ...
Questa volta Aidan Baker prova a vedere che succede a includere voci femminili nella sua musica, di nuovo leggermente più vicina alla forma canzone, com’era accaduto per l’ultimo Nadja. Ogni bra...
Sono passati un po’ di anni da quando i Nadja si sono affermati, quindi il grosso del pubblico potenziale conosce il loro mix di ambient, shoegaze e doom, e sa dei paragoni fatti con Godflesh e Jesu. ...
Philippe Petit, francese dietro anche ai Strings Of Consciousness e all’etichetta BiP_HOp, è uno degli artisti più prolifici e propensi a collaborare in circolazione (da Lydia Lunch a Cosey, dai Chapt...
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