YO SBRAITO, Secondo Aspettative Altre
Continuiamo a seguire il percorso degli Yo Sbraito, formazione marchigiana il cui linguaggio si va sempre più arricchendo pur senza abbandonare mai il legame di sangue con la scena screamo da cui origina. Nei nuovi brani appare evidente la volontà di lasciar infiltrare contaminazioni differenti che arricchiscono e ispessiscono la tavolozza utilizzata per dipingere, non mancano così richiami alle derive francesi del genere, come non si lesinano toccanti melodie a cavallo tra neo-crust e postcore per aggiungere pathos alle composizioni. Il tutto brucia veloce e scorre come un fiume in piena: anche quando le ritmiche si dilatano e si lascia riprendere il fiato all’ascoltatore, non viene in realtà mai mollata la forte presa emotiva che fa di questo Secondo Aspettative Altre un lavoro in grado di lasciarsi ascoltare più e più volte senza venire a noia. Quello messo in scena dalla formazione marchigiana può esser visto come un punto di collisione tra istanze emo e necessità di infrangerle contro bordate di noise urticante a tenere lontana ogni stucchevolezza o attitudine piaciona. Così si passa per un ottovolante emotivo che, seppure ancora non completamente svincolato dai rimandi (per quanto non univoci o troppo scontati) riesce a catturare in pieno l’attenzione e stacca gli Yo Sbraito dal novero dei semplici conservatori di una tradizione. Se il nostro primo incontro in sede live aveva lasciato l’impressione di un gruppo ancora saldamente legato a certe traiettorie e il precedente album Abbiamo Tutti Perso aveva fatto intuire la pulsione a distaccarsi ed evolversi rispetto alle stesse, ritrovarli oggi a distanza di due anni con un lavoro così a fuoco e completo non può che farci un enorme piacere. L’utilizzo di testi dal taglio introspettivo, ovviamente in italiano, completa il quadro di un ritorno che rende piena giustizia alla crescita di cui la band si è resa protagonista. Bene così!