VOID OF SLEEP

VOID OF SLEEP

Il debutto dei Void Of Sleep ci aveva colpito favorevolmente, tanto da spingerci a scommettere su di loro e sulla loro visione a cavallo tra stoner, prog e psichedelia. A distanza di quasi tre anni siamo a parlare del suo seguito, un album che riconferma le loro potenzialità e dimostra l’ulteriore progressione lungo un percorso fatto di scelte interessanti e per molti versi coraggiose, tra tradizione e innovazione, senza dimenticare la ricerca di un proprio tratto personale sempre più marcato. Siamo, perciò, andati a  sentire cosa avevano da raccontarci su quanto accaduto nell’ultimo periodo e su cosa rappresenta questo nuovo tassello nella storia della band, ancora una volta in team con la Aural Music.

Ciao, ci siamo lasciati all’uscita del vostro primo lavoro, come sono andate le cose? Siete soddisfatti dei risultati che Tales Between Reality And Madness ha ricevuto?

Gale (chitarre): Ciao Michele, sì, siamo estremamente soddisfatti di come Tales è stato accolto, da band neonata e sconosciuta c’è stato un riscontro incredibile, recensioni entusiastiche da praticamente mezzo mondo, interviste e live in giro per l’ Italia e qualche data all’estero.

Se il primo album mostrava già evidenti i segni della voglia di esplorare differenti linguaggi senza porsi limiti, oggi lo stesso approccio sembra essersi spinto ancora oltre, eppure il vostro suono mostra una sempre maggior coesione, una più marcata impronta personale. Come vedete dall’interno questo processo evolutivo, che cosa è mutato – se qualcosa è cambiato – nel vostro modo di comporre/registrare?

Gale: Grazie, per noi il miglior complimento è che la nostra musica risulta “personale”;  è vero che noi attingiamo da stili musicali anche molto diversi tra loro senza nessuna imposizione premeditata, quindi direi che hai colto in pieno il nostro modo di approcciarci alla musica. Non credo sia cambiato niente a livello compositivo, semplicemente abbiamo evoluto un po’ il nostro suono, andando ad “estremizzare” ogni sua sfaccettatura, diciamo che ora siamo più pesanti di prima, ma anche più melodici e più progressive.

Anche il lavoro sui testi sembra essersi spinto oltre, possiamo parlare di un filo conduttore che lega i testi e i vari brani dell’album?

Burdo (voce, chitarre): Sì certo, il disco è inteso come concept album, ti ringrazio per averlo notato, è stato un lungo lavoro perché abbiamo fatto in modo che tutto il concept e i testi andassero di pari passo con il mood delle parti strumentali, per cui è stato fatto un lavoro di arrangiamenti molto particolare, che prima non avevamo mai tentato.

Le atmosfere appaiono più oscure e pesanti che in passato, tanto che il vostro suono sembra più “cattivo”, nonostante le aperture melodiche sempre presenti e un forte mood psichedelico. Colpa dei temi trattati o anche di una visione personale dell’attuale situazione cui il titolo “New World Order” sembra riferirsi?

Burdo: New World Order è un album dal mood estremamente negativo ed oscuro, parla della razza umana in maniera spietata, svelandone i lati diabolici e distruttivi, è un album che va a toccare tematiche scomode, come la Massoneria e le forze occulte che gestiscono il pianeta senza curarsi delle masse oppresse e inconsapevoli, per molti non a caso, ma proprio per volere di questi ultimi. Questi discorsi sono solo elucubrazioni di “complottisti” o comunque visionari ed esagerati, noi non la pensiamo così e crediamo che l’uomo sia purtroppo dotato di una forte componente autodistruttiva, che va al di là dell’intelletto e che può essere vista come una sorta di peccato originale. Il disco cerca di rispecchiare questi sentimenti anche nella musica, è per questo che suona più “cattivo” come dici tu.

Come vi siete mossi a livello di costruzione dei brani, siete entrati in studio con l’album già definito e chiaro in mente anche a livello di suoni? Credete che avere un “addetto ai lavori” in formazione vi faciliti o piuttosto vi metta maggiormente sotto pressione quando si tratta di registrare?

Allo (batteria): Sicuramente avere Paso con noi è un vantaggio non da poco, perché è un grande fonico e un grande produttore! I brani sono stati composti in sala prove come successo per il disco precedente, ma sicuramente dedicando più tempo alle strutture e alle rifiniture. Una volta composto il disco abbiamo fatto una pre-produzione per capire se tutto filava e dopo qualche accorgimento e modifica siamo entrati in studio per registrarlo e lì abbiamo trovato i suoni che volevamo.

VOID OF SLEEP

Cosa mi dite dell’artwork, chi lo ha curato e come è nato? In quali formati e packaging  uscirà New World Order?

Burdo: L’artwork è stato curato dal nostro amico grafico e musicista Simone Bertozzi (che aveva realizzato anche quello precedente) e a mio parere stavolta si è davvero superato. L’idea è mia e m’è venuta quando l’anno scorso sono andato in vacanza in Umbria e ho visitato gli affreschi del Signorelli nel Duomo di Orvieto, il fatto dell’anticristo che parla alle masse ispirato dal demonio è un messaggio molto forte, poi Simone è stato un vero artista nell’adattarlo perfettamente alle tematiche dell’album. NWO uscirà sia in cd, sia in vinile, sia in formato digitale; a chi interessasse è possibile ascoltarlo anche in streaming su Spotify, Deezer e altre piattaforme del genere.

Avete suonato molto dal vivo e avete affrontato situazioni differenti, dividendo il palco con band di ogni tipo, quali sono i ricordi più belli e quali gli incontri che in qualche modo hanno fatto crescere la band sia come musicisti che persone?

Gale: È vero, abbiamo suonato in situazioni differenti, in palchi minuscoli (a volte proprio senza palco), in palchi enormi, con gruppi di ogni genere, sia underground, sia band di alto livello. Io credo che ogni situazione possa essere figa, se c’è empatia con le altre band e con il pubblico, le nostre prestazioni migliori secondo me sono quando sentiamo che la gente è interessata, partecipa e ci fa sentire apprezzati.

Particolarmente forte appare il legame con i Nero Di Marte, con cui avete diviso spesso il palco e anche i lati di uno split, seguito ad una brutta esperienza, cosa vi lega così profondamente a loro?

Allo: Con i Nero di Marte ci siamo trovati bene fin da subito perché, oltre ad essere musicisti fenomenali, sono ragazzi fantastici e alla mano come noi; sicuramente il nostro legame si è consolidato dopo aver subito il furto degli strumenti a Roma, perché insieme siamo riusciti a superare questi momenti difficili; infatti abbiamo fatto uno split con due pezzi, legato a un crowfunding per recuperare qualche soldo dal danno subito, e poi abbiamo fatto un sacco di concerti insieme in giro per l’Italia!

Quali i prossimi appuntamenti dal vivo, c’è già qualche programma per un tour?

Gale: Dopo la data zero, il release party al Bronson con Nero di Marte ed Abaton, suoneremo a Pescara il 14 novembre, l’11 dicembre al No Cage di Parto, il 5 febbraio al Centrale Rock Pub di Erba, poi ci sono altre date su cui stiamo lavorando ma non sono ancora ufficiali, dovremo fare le prime al Sud in Campania, Calabria e Puglia. Poi la prima settimana di marzo faremo un mini tour con i nostri amici Three Eyes Left in Austria, Repubblica Ceca, Germania e Svizzera. Speriamo naturalmente di aggiungere molte altre date, vorremmo suonare il più possibile per promuovere New World Order.

Last famous words…

Gale: Semplicemente grazie a te dello spazio che ci concedi e del supporto dal giorno zero. Un saluto ai lettori.