THE MILD, Left To Starve

The-Mild1

In questo periodo sembra che l’hardcore in Veneto stia riprendendo piede, in particolar modo escono sempre più gruppi nuovi intorno a Venezia, ad esempio Zeit, Slander e questi The Mild. Left To Starve è il loro ep di debutto, stampato su 7” e nastro grazie a una co-produzione tra nove etichette diy (Zas Autoproduzioni, Rip Roaring Shit Storm Records, Assurd Records, 5 Feet Under Records, Crust Or Die, Epileptic Media, Dullset Records, Frail Abuse Records e Vleesklak Records).

Sin dalle prime note capiamo che la direzione della band è un hardcore ricco di influenze post-hardcore e con sprazzi a metà tra il grind e gli Entombed di Wolverine Blues (le tracce sono evidenti sul sound delle chitarre). Insomma, una sintesi di tutto ciò che c’è di moderno in questi generi, particolarmente segnato dai Converge e dal catalogo Deathwish. La produzione è ottima ed è curata nei minimi dettagli. L’album di per sé è carino, tuttavia c’è ancora molto lavoro da fare, soprattutto per quanto riguarda il songwriting: la band ha idee, ma sta navigando nel mare burrascoso dei cloni dei cloni. Per carità, un ep d’esordio non è un full length vero e proprio e può essere considerato come le “prove generali” di un qualcosa che vedrà una sua incarnazione più consistente dopo. Come inizio non è male, ma la strada, se si vuole emergere dal triste mucchio di nomi banali e scontati, è ancora lunga.