SENTIMENTAL MACHINES, Less

Sentimental-Machines-Less

Di Attilio Novellino, dei suoi dischi da solo e delle sue collaborazioni abbiamo parlato molto e bene, tanto che è presente su entrambe le nostre compilation. Nel corso degli anni Attilio ha messo in piedi un duo anche con un altro calabrese, Saverio Rosi, che si muove all’incirca nei suoi stessi territori sonori. Insieme hanno già lasciato su Laverna una testimonianza del loro percorso e hanno suonato dal vivo anche di recente. Ora è la volta di Less, per Dronarivm, sulla quale – non per caso – è appena finito anche Giulio Aldinucci. Il disco è stato realizzato servendosi sia di strumentazione analogica (soprattutto il piano, ma anche un armonium, nastri ed effettistica), sia digitale, e per copertina ha una foto di Nicholas Szczepanik, sound artist americano accostabile a Novellino, ma del quale non siamo ancora mai riusciti a occuparci. Un punto di partenza per descrivere la musica di Less può essere “Dogma”, che i Sentimental Machines considerano un omaggio al compositore Arvo Pärt, un nume tutelare anche dei più insospettabili, si va infatti da Ihsahn a Rafael Anton Irisarri, che è invece molto più assimilabile ai protagonisti di questa storia e ha realizzato la sua versione di “Für Alina”, forse il lavoro più conosciuto del gigante estone. Di sicuro, in qualche modo, Less (a proposito di minimalismi) è finito sotto l’influsso magico di Pärt: tutto qui è stupenda malinconia, quella che fa un po’ male ma che non si riesce a smettere di provare. Di per sé, questa formula drone – piano – field recordings non è nuova, anzi, ma la forza di Sentimental Machines qui è il riuscire a toccare le corde giuste, il che molto spesso basta e avanza.