SEKTOR 304, Subliminal Actions

Subliminal Actions

Soul Cleansing del 2009 prometteva già benissimo, qui nessuno scopre nulla di nuovo. Sektor 304 è una stanza in un vecchio centro commerciale abbandonato di Oporto, che alcune band riutilizzano come sala prove, scenario ideale per i due ragazzi dietro al progetto, che hanno trovato il minimo comun denominatore tra Swans, Godflesh, SPK  e Test Dept., unendo (ancora) industrial e primitivismo. Sin da subito il lavoro sulle percussioni di “A Vessel Of Guilt”, fuso assieme a parti elettroniche, inventa un mondo dove selvaggi vivono in mezzo a lamiere contorte di qualche civiltà (?) futura (?) in rovina. Stesso discorso per “By The Throat”, incalzante come poche. Una volta tirata dentro al disco un po’ di gente grazie a questi pezzi più d’impatto, i Sektor 304 cambiano velocità e passano a una “Full Circle” godfleshiana, funebre quanto le successive “Vultures”, “Friction” e l’immensa (undici minuti) “Terminal Stage”, che mostrano sempre più scopertamente il volto ambient dei Sektor 304, un viso consumato  e ferito. Del resto il disco esce di nuovo per Malignant, marchio di garanzia per questi suoni. Archi, cocci e lamiere percosse in “Concrete Islands”, poi la coda noise di A.A.D.S. e si chiude con la marzialità basso-batteria di “The Prismatic Sun”, altro esperimento che meriterebbe d’essere proseguito. Grazie anche agli ospiti sul disco, le sporadiche parti vocali convincono di più che nell’esordio, peccato solo per una cosa: a Subliminal Actions avrebbe giovato di sicuro ancora un pezzo aggressivo per spezzare la lunga sequenza di tracce ambientali.

P.S.: niente recensioni italiane in Rete, stiamo sbagliando tutto.

Tracklist

01. A Carving On Metal Skin
02. A Vessel of Guilt
03. By The Throat
04. Full Circle
05. Vultures
06. Friction
07. Terminal Stage
08. Concrete Islands
09. A.A.D.S.
10. The Prismatic Sun