Questa È Roma Fest 2018, 13/1/2018

No More Lies

Roma, Acrobax.

Che cos’è il genio? È fantasia, intuizione, decisione e velocità d’esecuzione (Amici Miei, Monicelli, 1975)

Con lo spirito di un novello Perozzi e la voglia di unire tanta musica con una serata in compagnia degli amici storici, un paio di settimane fa ho affrontato la trasferta in solitaria, otto ore di treno e zero di sonno per una giornata che merita di essere raccontata se non altro per il risultato ottenuto da tre autentici stakanovisti dell’hardcore. Più di quindici gruppi divisi su due palchi, tempistiche teutoniche nei cambi, tantissimi presenti, decine di banchetti, cibo, bevute in compagnia, sport da pit e persino gonfiabili, tutto è filato nel migliore dei modi possibili e ha permesso ai moltissimi presenti di godersi una serata all’insegna del migliore hardcore nella sua accezione più varia.

Vitamin X

Sul palco si sono alternati nomi storici come Klaxon e Impact, guastatori da record come i Vitamin X, ma anche folli scimmie possedute dal ritmo (Malclango), devoti del grind (Verano’s Dogs), del metal (Onryo) e del rock’n’roll (The Dirty Jobs), dell’Oi! come Lenders e Razzapparte (rappresentanti della Tuscia insieme ai Malore), dell’oltranzismo hc come i marchigiani Affluente e i Rebel Crew (dalla “rivale storica” Milano). Non possiamo dimenticarci di citare ovviamente le band della scena hc capitolina di cui vi abbiamo parlato di recente o di cui vi parleremo presto come No More Lies, Rake-Off, Choke Wire e Movement, nomi nuovi con alcuni volti noti tra cui i tre organizzatori del festival (qualcuno anche a più riprese, in una sorta di guinness della resistenza umana). Insomma, benché il filo conduttore fosse ovviamente l’appartenenza alla scena hc/punk, non sono mancate variazioni sul tema e cambi di approccio, con una buona risposta del pubblico anche dove – vedi il caso dei Malclango e le loro scimmiesche provocazioni – la proposta rischiava di prendere tutti in contropiede.

Uno degli aspetti che vale la pena sottolineare in questa occasione è proprio la voglia dei presenti di farsi contagiare dall’atmosfera e dalle band sul palco, tutte impegnate a dare il loro meglio per lasciare una buona impressione e concorrere alla riuscita della festa. Del resto, che fosse un’occasione ghiotta era testimoniato anche dal numero di volti noti e di protagonisti della scena vecchia e nuova presenti tra il pubblico, proprio come si richiedeva a una vera e propria celebrazione dello spirito hardcore romano più genuino, compreso quel piglio auto-ironico e dissacrante che da sempre fa da contraltare al valore di molte formazioni cui la Città Eterna ha dato i natali. Proprio il sostegno continuativo e instancabile di un buon manipolo di presenti ha permesso a tutti i gruppi di godere di un’audience reattiva e di non incappare nella triste esperienza del pienone solo quando suonano i big della serata, ma anche qui va dato merito a chi ha gestito una scaletta così ricca in modo efficace e senza tempi morti che ne spezzassero il fluire.

Imbattibili, come da copione,  gli olandesi Vitamin X, unici stranieri del bill ma apparsi perfettamente a loro agio tra i tanti colleghi italiani con cui hanno condiviso in pieno lo spirito goliardico, una vera garanzia quanto a divertimento e capacità di trasformare il pit in una piscina olimpica in cui tuffarsi e su cui far galleggiare coccodrilli e materassini, il tutto messo in scena con l’aria di chi si sta divertendo un mondo e non ha proprio intenzione di lasciare il passo alla noia o alla seriosità di tanti colleghi. Commovente la risposta all’anthem dei Klaxon “100 Celle City Rockers”, ma anche i singalong con Impact e Affluente, solo a citare alcuni momenti unici e senza togliere nulla ad altri aneddoti che meriterebbero un posto nel racconto del Questa È Roma.

Curiosità a latere: erano in molti quelli disposti a sobbarcarsi viaggi lunghi per essere presenti, compreso qualcuno venuto appositamente dal Belgio e già incontrato al Venezia HC, altro festival che dovrebbe rientrare nel calendario annuale di chi ama queste sonorità. Il consiglio è di farci un pensierino per il prossimo anno, per quanto mi riguarda conto già di organizzare una nuova trasferta.

Impact