MOVIE STAR JUNKIES, Son Of The Dust

Son Of The Dust

Concretezza.

Il gruppo torinese torna dopo l’ottimo A Poison Tree, continuando a contenere la potenza di fuoco e compiendo un ulteriore passo in avanti. Son Of The Dust è disco cristallino e agreste nel suo dispiegamento di forze, qui dosate come si fa con le formule chimiche nei laboratori. Impianto generale studiato sin nei minimi dettagli, testi declamati come fossero fabula raccontata a uomini curiosi (non dimenticando una forma di epica tutta intimista) e musiche sempre creative, anche se racchiuse in una scrittura ben circoscritta e collaudata. Rock and roll di pregiata fattura, il loro, che prende a prestito suggestioni nuggets-style (“Have It All Began”) e prosegue col vagare felice delle chitarre e i cori ubriachi di “In An Autumn Made Of Gold”. La marcetta militaresca di “Cold Stone Road” è una chiamata alle armi degna del migliore punk n’roll di marca aussie essiccato al sole. “A Long Goodbye” un pigro blues giocato in dissonanze, come fa pure la conclusiva e vitaminica “End Of The Day”. Arthur Lee sarebbe fiero di “This Love Apart”, pezzo saggiamente posto quasi in chiusura, tanto per stemperare l’ambiente, tossico com’è di scorie rock che sanno di whiskey invecchiato in botti nascoste nella stiva. La nave Movie Star Junkies compie un coraggioso viaggio di non ritorno nel tempo e nei ricordi; a questo aggiungiamo una produzione senza fronzoli e un’ispirazione davvero coi fiocchi. Quasi anacronistico il loro percorso: proseguono per la strada che hanno scelto senza curarsi troppo di ciò che gli gira attorno, e questo ci piace. Chissà come devono essere dal vivo: cercheremo di incrociarli per mettervi al corrente della situazione.

Tracklist

01. These Woods Have Ears
02. Have It All Began
03. In An Autumn Made Of Gold
04. Cold Stone Road
05. The Damage Is Done
06. There’s A Storm
07. A Long Goodbye
08. This Love Apart
09. End Of The Day