MINDWARS, Sworn To Secrecy

MINDWARS, Sworn To Secrecy

Il debutto del trio formato da due rodati musicisti italiani (Roby Vitari e Danny Z Pizzi) e da quel Mike Alvord noto ai più per la militanza nei mitici Holy Terror raccoglieva idee e materiale che stavano da anni nel cassetto di Mike, per cui risentiva in parte della sua natura di collage non sempre omogeneo. Il nuovo Sworn To Secrecy ha invece dalla sua una maggiore coesione interna e presenta una band a pieno regime, grazie a undici brani di thrash metal robusto e dinamico, intenzionato a essere attuale e provvisto di una sua personalità ben precisa senza per questo perdere di vista le radici di un suono che fa parte integrante del dna di chi lo ha scritto. L’album non appare perciò come un mero tributo all’epoca d’oro del thrash, bensì come l’opera di musicisti che vogliono proseguire quel cammino e traghettarlo fino a oggi grazie a un lavoro su suoni e songwriting che punta a dare un’identità definita al progetto. Mike, che per sua stessa ammissione non è certo un cantante ma principalmente un chitarrista, oggi appare più sicuro e focalizzato, svolge il suo lavoro senza tentennamenti e non cerca di ingaggiare uno scontro impari con chi nel passato ha dato voce agli Holy Terror, il che gli permette di risultare a proprio agio e nelle corde del disco. La sua chitarra al solito colpisce il centro e si muove con disinvoltura su una base ritmica che riesce a dimostrarsi all’altezza della situazione. Oltretutto, i Mindwars mostrano di non tirarsi indietro di fronte alla necessità di cercare percorsi nuovi e di inserire qualche spunto più contaminato all’interno dei loro brani, come pure non manca qualche strizzata d’occhio alla scena di Venice e a nomi quali Suicidal Tendencies ed Excel. Lungo le tracce di Sworn To Society si percepisce come la band sia ancora alla ricerca di una propria formula vincente in grado di lasciare da parte una volta per tutte gli incomodi paragoni con la vecchia band di Mike, il che lascia aperte le porte ad ulteriori sviluppi e fa ben presagire per il futuro. Per ora, ci si trova di fronte ad un disco interessante in cui non mancano buoni spunti e tracce in grado di imporsi all’attenzione, resta solo da trovare quel guizzo che faccia compiere il salto definitivo e proietti la band verso traguardi importanti. Noi continuiamo a fare il tifo per loro.

Tracklist

01. Sworn to Secrecy
02. Cradle to Grave
03. Lies
04. Twisted
05. Helpless
06. Scalp Bounty
07. Rest Now (for tomorrow comes)
08. No Voice
09. Prophecy