KRAV BOCA, Pirate Party

Da qualche tempo i Krav Boca sono diventati assidui frequentatori del nostro Paese, vuoi per le molte date condivise anche (se non soprattutto) con band del giro hardcore punk e comunque tenuti all’interno del circuito diy, vuoi per gli stretti rapporti con le etichette che ad esso fanno riferimento. Non a caso, tra i molto co-produttori internazionali del nuovo album Pirate Party troviamo due realtà italiane che ben conosciamo: Radio Punk e Rumagna Sgroza. Del resto la formazione francese, che vede al suo interno anche mc e musicisti originari della Grecia e del Marocco, aveva già collaborato con Rumagna Sgroza e Punti Scena per City Hackers nel 2020, anno in cui mi erano stati segnalati da un altro co-produttore, Raf di Guerilla Vinyl e membro degli Attentat Sonore. A completare il quadro, i Krav Boca sono stati di recente protagonisti di una performance (termine non usato a caso) incredibile nel corso del recente Distruggi La Bassa, dimostrando se mai ce ne fosse bisogno come il loro rap – dai forti connotati crossover e dalle ripetute incursioni in differenti tradizioni sonore dell’area mediterranea – abbia tutte le carte in regola per calcare il palco di un festival prevalentemente punk e conquistarne il pubblico. Anzi, a dirla tutta, si potrebbe dire che quanto a energia, passione e impatto live siano da annoverare tra i più incisivi tra coloro che abbiamo visto in azione in quella cornice, con un tasso di coinvolgimento dei presenti e un’attitudine da far invidia a molti. La loro è una proposta ormai matura e consapevole delle potenzialità insite in un simile blend, ha dalla sua la capacità di superare le differenze linguistiche con il pubblico e un giusto equilibrio tra esplosioni e momenti più rilassati, quasi a guardarsi dentro prima di gettarsi all’assalto dell’obbiettivo. L’interesse è rivolto ovviamente alle storture della società e alle ingiustizie che colpiscono i più deboli tra diritti negati e segregazione, con una chiara visione a cavallo tra anticapitalismo e pieno supporto ad una società multiculturale sotto ogni aspetto. I Krav Boca sanno che il momento storico è quello giusto per portare avanti la loro battaglia e non hanno atteso troppo dal precedente Barrikade, uscito a febbraio 2021 (Rumagna Sgroza e Anfibio tra i coproduttori), quasi a temere che la troppa attesa avrebbe rischiato di lasciare eccessivo spazio di manovra alle forze reazionarie sempre tentate da pulsioni censorie. A dispetto del breve lasso di tempo intercorso, il ritorno della band (forse meglio collettivo, vista anche l’alternanza e lo scambio di ruoli tra i vari membri sul palco) ha colpito ancora una volta il centro e non farà pentire del tempo speso ad ascoltare il vinile rosa, anche questa si direbbe una scelta di campo visto l’abbigliamento gender fluid sfoggiato al Distruggi La Bassa. Se cercate un disco figlio dei tempi che stiamo vivendo e adatto a farvi meglio digerire la triste campagna elettorale in corso, questo è ciò che fa per voi. Supporto totale.