KEHLVIN, The Orchard Of Forking Paths

The Orchard Of Forking Paths

Sulla breccia dal 1999, gli svizzeri Kehlvin tornano oggi con un lavoro meno propenso alle lunghe divagazioni strumentali che ne avevano caratterizzato i trascorsi. Si potrebbe a buon titolo parlare di postcore dal piglio noisy e dal retrogusto prog, quest’ultimo comunque relegato nei limiti dell’approccio compositivo e mantenuto sempre entro le righe di un songwriting più asciutto. L’alternarsi di sprazzi urticanti di pura energia e aperture melodiche (pur sempre nell’accezione sghemba e stridente del termine) rendono l’ascolto vario e stemperano l’impeto frontale che contraddistingue questa nuova fase del percorso, in un continuo equilibrio tra le differenti anime del progetto. A tratti il mood generale delle composizioni richiama alla mente certe diramazioni della scuola post-screamo e si gioca la carta di una disperazione compressa, mantenuta in costante tensione, come racchiusa da una pellicola superficiale che ne impedisce il traboccare. In alcuni punti, al contrario, non possono che tornare alla mente i conterranei Knut, anche se i Kehlvin non riescono ancora a eguagliarne la “maturità”, sebbene dimostrino di avere tutte le carte in regola per comporre brani solidi e dai molteplici spunti interessanti. Ciò che ancora manca alla band è la grinta per imporre una propria cifra stilistica distante da sentieri già battuti e immediatamente identificabile, una carenza che impedisce al pur solido The Orchard Of Forking Paths di lasciare il segno come meriterebbe e ai Kehlvin di entrare nel novero delle formazioni di punta della scena di riferimento. Un limite che si spera sapranno quanto prima superare, visto che esperienza e potenzialità non sembrano certo mancare. Per ora ci si limiterà a parlare di un album valido ma non certo imprescindibile.

Tracklist

01. This Is Mere Noise
02. Troy Von Balthazar
03. The Metaphysical Trout
04. Grady Robinson
05. Melon Fucker
06. Whip This
07. Why I Am Not
08. The Orchard Of Forking Paths