Garrison Fewell

Ottobre 2014, Cormòns, provincia di Gorizia.

Garrison Fewell venne a Jazz&Wine of Peace con l’amico Boris Savoldelli a promuovere il loro disco in duo.
Si fermò poi diversi giorni al festival con noi fotografi (con me, gli amici oramai da tanto tempo Luciano Rossetti e Fabio Gamba).
Una sera ci avvicinammo alla Chiesetta di Santa Apollonia, per il concerto del trio di Cristof Lauer con Patrice Heral e Michel Godard, troppo minuscola per contenere tutto il pubblico accorso per l’occasione. Garrison, Luciano e Fabio mi aspettarono all’esterno mentre sgattaiolavo fra le gambe del pubblico per realizzare qualche scatto per il festival.
Pochi minuti dopo, cercandoli all’uscita, vidi questa scena incredibile. Avevano trovato una piccola sagrestia dall’altro lato della strada ed entrando mi colpì subito questa immagine di Garrison, tranquillo e sereno, appoggiato ad una lavatrice in un caleidoscopio di elementi incredibili: in una minuscola stanza una infinità di tappeti, sedie, panche, crocifissi, cibo, quadri… una combinazione perfetta di luce, attimo, ambiente e scenografia naturale…

La cosa straordinaria è che proprio in quelle stesse giornate (Garrison oramai ci aveva adottato ed adorava correre insieme a noi fra soundcheck, concerti, una degustazione al volo, un pranzo rubato) mi venne questa strana intuizione di chiedergli se avesse avuto voglia di provare a cimentarsi in duo con un mio caro amico chitarrista di Ivrea, Maurizio Brunod, appena fosse sorta un’occasione.

Passarono un paio di mesi e Garrison mi chiamò svelando che avrebbe tenuto un concerto vicino a Bergamo di lì a qualche giorno e che se Maurizio fosse stato libero e disponibile potevano provare ad esibirsi insieme. Chiamai subito Luciano Rossetti, lo avvisai che avrei coinvolto Maurizio Brunod per questa esibizione, e confrontandomi con lui, decidemmo nel giro di poche ore di fissare anche uno studio per il giorno successivo e registrare questo incontro.

In quell’occasione nacque Unbroken Circuit, progetto discografico edito poi solo qualche mese dopo per la Caligola Records, che ci vedeva, Luciano ed io, nella veste di fotografi e produttori.

Non sapevamo che sarebbe divenuta poi l’ultima registrazione di Garrison: per noi restò un’esperienza unica, di amicizia profonda, di splendide emozioni.

Garrison, lo sentiamo ogni giorno, vicino a noi.

Luca A. d’Agostino

Fotografa.
Dorme, parecchio, a Chiarisacco, San Giorgio di Nogaro (Udine).
Lavora, soprattutto di notte, dove può e dove lo chiamano.
Voi non chiamatelo la mattina, la mattina è sacra, probabilmente non risponde.
Non chiamatelo la notte, la notte è profana, sta lavorando.
Ha una rara sindrome da BB: le email le legge in tempo reale, più o meno.
Solitamente risponde a tutti in tempo reale, più o meno.
Se non vi risponde, o sta dormendo, o sta lavorando.
Se non vi risponde, non vi vuole rispondere, probabilmente vi vuole bene.

Classe 1968, ha fatto della fotografia una professione già dal 1984; giornalista dal 1989, ha collaborato con numerose agenzie fotogiornalistiche nazionali ed internazionali, appassionandosi ben presto agli spettacoli, con particolare attenzione al jazz.
Da più di vent’anni è fotografo ufficiale di numerosissime rassegne di jazz a livello regionale e nazionale. Ha collaborato alla nascita di JazzIt; oggi pubblica su Musica Jazz, XL, Corriere della Sera, Il Sole 24 Ore, L’Espresso e numerose altre testate nazionali ed europee.
Sue le immagini di numerosi dischi per ECM, Cam Jazz, Enja, Universal, Splasc(h), Nota, Artesuono, ed. Il Manifesto, Auand ed altre etichette indipendenti.
Attivo a trecentosessanta gradi nell’ambito della fotografia di scena, coordina da più di dieci anni il settore fotografia del Rototom Sunsplash, uno dei più importanti festival reggae al mondo, per il quale ha attivato e dirige nel periodo del festival un laboratorio formativo con giovani fotografi volontari provenienti da Europa e Americhe. Membro effettivo riconosciuto Tau Visual, socio Nps (Nikon Professional Service), è socio fondatore di Phocus Agency – Fotografi di cultura e spettacolo, agenzia che si propone di offrire il proprio archivio e la propria esperienza a tutti gli operatori che lavorano nel campo dello spettacolo e della musica, promovendo la fotografia attraverso esposizioni personali e collettive e workshop.
Nel 2019 ha fondato insieme ad altri colleghi l’AFIJ, Associazione Fotografi Italiani di Jazz.