IDES OF GEMINI, Carthage / Strange Fruit

Ides-Of-Gemini1

Questo sette pollici di Sera Timms e soci è stato pensato per il Record Store Day, quindi può esser visto come una curiosità per collezionisti, una chicca che il fan vorrà di sicuro possedere. Il primo pezzo rappresenta l’introduzione della storia narrata in Old World, New Wave, uscito pochi mesi fa. “Carthage”, se ho ben capito, ha a che fare con la morte di un’innocente, quindi si lega con grande sapienza alla cover di “Strange Fruit” presente sull’altro lato: cantata da Billie Holiday (ma anche da Siouxsie), faceva e fa riferimento inequivocabile alle violenze subite dai neri, specie nel Sud degli Stati Uniti. Una presa di posizione chiara, insomma, vista l’attualità; molto diretta, considerato il contesto di genere nel quale vivono gli Ides Of Gemini. Di per sé i brani non sono male, però stazionano in un limbo anemico: qui (e altrove) c’è qualcosa di lontanamente doom e neurosis-iano nel movimento, ma ci sono anche reminescenze folk, oltre al richiamo ai Dead Can Dance, che non si sente più di tanto nella voce femminile, ma in determinate atmosfere (vorrei poter scrivere Spleen And Ideal senza essere preso a sassate dai puristi dark), ma si tratta di – accettabilissimi – spunti e non sono sicuro che si possano realizzare dischi solo con allusioni.

Un accessorio da indossare se piaceva Old World, New Wave.