ENFORCED, Kill Grid

Gli Enforced, da Richmond, non necessitano certo di presentazioni, almeno per chi segue un minimo la nuova scena thrash/crossover, visto che hanno saputo ritagliarsi in breve tempo una posizione di tutto rispetto all’interno di essa. Un particolare, questo, che deve aver influito non poco sul recente ingaggio con la Century Media, label per cui esce Kill Grid. Non stupisce neanche il fatto che, paragonato al precedente At The Walls, nel quale un certo Dwid Hellion compare come “guest vocalist” e grafico per la copertina, nel nuovo disco la band sembra aver aggiustato un po’ il tiro per spostare il sound sul versante metal, con gli Slayer ben presenti nel ruolo di padri putativi. A dirla tutta è anche un po’ quello che hanno fatto qualche decennio fa gruppi come Suicidal Tendencies, D.R.I., Cro-Mags e compagnia bella una volta conquistate le platee lungo-crinute. Vengono in mente, inutile dirlo, anche i Power Trip, accostamento frequente se leggete in giro, ma il paragone è oggi meno immediato e si avverte la ricerca di una propria identità che riduca il tutto ad una semplice questione di affinità elettive.

Di certo il passaggio su Century Media ha offerto agli Enforced lo stimolo per gettare in Kill Grid tutto il loro bagaglio e le loro innegabili potenzialità, il che si è tramutato in brani più lunghi e arrangiamenti più articolati, in alcuni punti persino un po’ sovrabbondanti. Mossa legittima considerando le aspettative.

I brani ci sono, la botta pure, il divertimento è garantito e la grana è fina anche nella cura dei dettagli, non mancando neanche qualche deviazione a donare la giusta varietà all’insieme. Soprattutto, quello che fa la differenza con molti nomi similari è la quantità di aggressività ed energia che la band sa riversare sull’ascoltatore, tanto da non disdegnare più di qualche strizzata d’occhio al death vecchia scuola e mantenere sempre una buona percentuale di hardcore nel dna dei pezzi. Un fattore, questo, che purtroppo spesso manca a quelli più leali al verbo thrash, che anche nei suoni e nelle esecuzioni rischiano di risultare un po’ troppo statici e manieristi.

Ecco, il vero pregio di un disco come Kill Grid alle mie orecchie è di non suonare vecchio ma di saper imporre la sua data di nascita, catapultando un linguaggio ormai storicizzato in un contesto attuale, grazie a quella zampata che solo una band giovane e ancora affamata di volumi a 11 sa infondere nei suoi brani.

Come si diceva, manca ancora quella “finta di lato” che spiazzi l’ascoltatore e spinga in basso la mascella, ma gli spazi di manovra ci sono e l’età gioca a favore degli Enforced. Per questo, non possiamo che promuoverli e attendere la prossima mano per vedere se si tratta di un poker o di un semplice ma rispettabilissimo tris.

Tracklist

01. The Doctrine
02. UXO
03. Beneath Me
04. Malignance
05. Kill Grid
06. Curtain Fire
07. Hemorrhage
08. Blood Ribbon
09. Trespasser