Die Schachtel annuncia Claudio Rocchetti e Damāvand

Entrambi gli album sono già in streaming completo, anche usciranno il prossimo 14 aprile. Riportiamo il comunicato stampa per entrambi.

Nuovo lavoro, dopo sei anni di silenzio, del compositore, performer ed editore italiano di Berlino (Black Letter Press) Claudio Rocchetti, e gradito ritorno sull’etichetta Die Schachtel dopo il brillante Another Piece Of Teenage Wildlife (2008), Labirinto Verticale trae origine dalla collaborazione quadriennale di Rocchetti con la Fondazione Lenz di Parma, collettivo/organizzazione di ricerca sul teatro contemporaneo. Immerso in questo fertilissimo milieu, ispirato dagli scritti di Hölderlin e Calderon de la Barca, e orbitante attorno ai concetti di Memoria, Sedimentazione, Presenza/Assenza, Rocchetti ha prodotto diverse ore di musica, una selezione delle quali è raccolta in questo album, che segna il n. 5 della serie “Decay Music” di Die Schachtel, acclamata a livello internazionale, e perfettamente in linea con la sua missione, che è quella di esplorare i confinit più “impalpabili”, “decomponibili” (in senso ri-generativo del termine) tra il suono sperimentale e la musica “propriamente detta”, con un’attenzione particolare alle esperienze più interessanti della scena italiana contemporanea.

I brani che compongono Labirinto Verticale sono appunto di una qualità impalpabile, quasi “fantasmatica” (secondo le parole di Rocchetti). Siamo di fronte a una sorta di “opera al nero” alchemica caratterizzata da un uso spettrale di frammenti di voce umana, che affiora da un sottile vortice di suoni ultraterreni, creati, manipolati e scomposti con l’uso di cassette, sessioni di ri-registrazione che ricordano il capolavoro di rifrazioni sonore I Am Sitting In A Room di Alvin Lucier, feedback, suoni trovati o raccolti durante le prove o i laboratori teatrali e gli spettacoli, e – come tocco finale – la voce stessa di Rocchetti usata per imitare suoni o strumenti artificiali e ulteriormente rimescolata in un gioco di specchi che trasporta l’ascoltatore in un concetto completamente nuovo di malinconia, ossessione e a volte al limite del disagio, riuscendo comunque a rimanere nello spazio di un’esperienza di ascolto gratificante e accessibile.

Ospitato nel consueto cartoncino nero profondo serigrafato in argento e con un labirinto a forma di croce come immagine principale (su cui la custodia in plastica trasparente serigrafata sovrappone il lettering “alchemico” personalizzato disegnato da Bruno Stucchi – dinamomilano), Labirinto Verticale è stampato su vinile nero pesante di alta qualità in 300 copie e si presenta come una delle teste di diamante della collana e dell’intera produzione musicale italiana dell’anno.

Claudio Rocchetti è uno dei musicisti europei d’avanguardia più attivi dell’ultimo decennio. Il suo lavoro si concentra principalmente su pastiches concreti come risultato di manipolazioni hardware dal vivo, feedback di giradischi e varie fonti e oggetti registrati.

Fondazione Lenz è un collettivo/organizzazione di ricerca sul teatro contemporaneo il cui obiettivo è creare progetti performativi e visivi contemporanei complessi, oltre a coproduzioni musicali e teatrali da realizzare in collaborazione con istituzioni regionali, nazionali e internazionali. Il loro lavoro comprende anche laboratori integrati per persone con disabilità mentali, intellettuali o sensoriali. I loro recenti progetti di performance creativa contemporanea sono il risultato di un’approfondita ricerca artistica sulle arti visive, filmiche, spaziali, drammaturgiche e sonore. In un’estetica convergente tra fedeltà interpretativa al copione, radicalità visiva nella creazione filmica e originalità nell’estremismo concettuale delle installazioni artistiche, il lavoro di Lenz riscrive le tensioni filosofiche e il disagio estetico della contemporaneità in un linguaggio visionario.

Tracklist e crediti

Side A

Non essere freddo (02:24)
Emblemata (03:40)
La malattia (01:23)
Questa debole forza (03:10)
Molto sono teso (6:58)

Side B

Labirinto verticale (14:44)

Labirinto verticale è il risultato di quattro anni di collaborazione con Fondazione Lenz.
Il disco contiene estratti dai seguenti spettacoli: Il grande teatro del mondo (2018), La vida es sueño (2019), Altro stato (2020) e La vita è sogno (2021). Un ringraziamento speciale va a Francesco Pititto (drammaturgia, imagoturgia) e Maria Federica Maestri (regia). Prodotto da Bruno Stucchi e Fabio Carboni, Die Schachtel Design e tipografia di Bruno Stucchi, dinamomilano.com

Immagini di copertina e delle etichette tratte da Labirinto figurato di Francesco Segala (XVI secolo)

As Long As You Come To My Garden, sesta uscita dell’apprezzata serie “Decay Music” di Die Schachtel e debutto del duo Damāvand (Gianluca Ceccarini e Alessandro Ceccarelli) sulla prestigiosa etichetta italiana, è un omaggio al trovatore armeno Sayat Nova e al film cult sulla sua vita “The Color of the Pomegranates” (Nřan guynə, 1968, URSS), diretto da Sergei Parajanov. Il lungometraggio racconta la vita del poeta, vissuto nel XVII secolo, dall’infanzia alla corte reale, al ritiro fino alla morte nel monastero di Haghpat, attraverso una serie di episodi, statici come quadri che non raccontano ma mostrano, evocano, suggeriscono attraverso metafore, analogie, estro surrealista, paesaggi
onirici, pause liturgiche. I sei brani si ispirano all’immaginario onirico contenuto nel film, intrecciando trame sonore che vanno dall’ambient al noise, fino a riferimenti alla tradizione musicale del Medio Oriente. Gianluca Ceccarini e Alessandro Ciccarelli si alternano, senza ruoli fissi, a synth analogici, drone, oggetti comuni amplificati, musica generativa, campioni audio del film e strumenti acustici come il tar, uno strumento a corde di origine persiana, il trombone e la cornetta. Inoltre, due dei brani dell’album
contengono poesie di Sayat Nova recitate in persiano da Nahid Rezashateri. I materiali sonori si rivelano gradualmente come episodi, evocando le suggestioni visive messe in scena da Parajanov nel film. As Long As You Come To My Garden è inteso come un viaggio immaginifico in spazi lontani e in tempi arcaici indefiniti. Ospitato nella copertina firmata della collana, un cartoncino nero intenso serigrafato in argento con una suggestiva foto (realizzata dagli autori) di una misteriosa struttura semicircolare come immagine principale, su cui la custodia in plastica trasparente serigrafata (altra firma della collana) sovrappone il lettering “alchemico” personalizzato disegnato da Bruno Stucchi – dinamomilano, As Long As You Come To My Garden è stampato su vinile nero pesante di alta qualità in 300 copie, e può facilmente rappresentare uno dei debutti più emozionanti non solo dell’etichetta Die Schachtel, ma dell’intero panorama della nuova musica creativa italiana.

DAMĀVAND è un progetto musicale di Gianluca Ceccarini (elettronica, oggetti elettroacustici, tar) e Alessandro Ciccarelli (elettronica, oggetti elettroacustici, trombone, cornetta). Gianluca Ceccarini, chitarrista, sperimentatore elettroacustico, liutaio specializzato nel restauro e nella costruzione di strumenti musicali a pizzico per la musica antica. Nel 2021 è uscito il suo primo album Starving Night per la netlabel Laverna e nel 2022 la Sarab Label ha pubblicato la versione in CD. Si occupa anche di ricerca fotografica, videoarte, grafica ed editoria indipendente con il collettivo Sarab.
Alessandro Ciccarelli è un autore che spazia tra diversi linguaggi: fotografia, video, suono. È coinvolto in diversi progetti di ricerca collettiva in ambito musicale e teatrale. I suoi dischi da solista sono pubblicati sotto il nome d’arte Elnath Project.

Tracklist e crediti

SIDE A (19:58):

1. Part 1 or “Water filled of immortality” (05:50)
2. Part 2 or “A gold-embroidered tent” (08:41)
3. Part 3 or “The Sultan and the Khan” (05:26)

SIDE B (20:06):

4. Part 4 or “A cypress-tree, sugar thy tongue, in sooth” (04:31)
5. Part 5 or “Pegasus sprung from the fiery sea” (09:56)
6. Part 6 or “Thou dost exhale the perfume sweet of clove and cinnamon” (05:38)

Composto ed eseguito da Gianluca Ceccarini (elettronica, oggetti elettroacustici, field recordings, tar), Alessandro Ciccarelli (elettronica, oggetti elettroacustici, tromba, cornetta, trombone) Voci nelle tracce 1 e 6 di Nahid Rezashateri
Missaggio La chambre d’Éliane Mastering Andrea Marutti
Prodotto Fabio Carboni e Bruno Stucchi, Die Schachtel
Design e tipografia Bruno Stucchi, dinamomilano.com
Fotografia Gianluca Ceccarini, Alessandro Ciccarelli, Nahid Rezashateri