ARIEL KALMA + JEREMIAH CHIU + MARTA SOFIA HONER, The Closest Thing To Silence

Jeremiah Chiu (tastiere, synth modulare) e Marta Sofia Honer (viola) nel mettere a punto Recordings From The Åland Islands (International Anthem, 2022), il loro debutto discografico, erano rimasti impressionati dalla strana atmosfera che regnava in quell’arcipelago, disteso nel braccio di Mar Baltico che separa la Finlandia e la Svezia. Lì il sole, a seconda delle stagioni, o non tramonta mai o fa fatica a sorgere sul quieto e surreale paesaggio circostante. I due cominciarono a pensare come avrebbero potuto tradurre le sensazioni dettate dal luogo e scelsero di legare i loro strumenti a registrazioni effettuate sul campo, all’organo della chiesa locale, a voci sparse. Ne ricavarono un corretto equilibrio tra avvolgenti climi lirici pacificati e l’appropriata inclusione di elementi disturbanti (suoni della natura e umani, rumori, battimenti).

Che la giovane coppia dovesse finire tra le braccia del navigato Ariel Kalma pareva inevitabile e, complice il programma Late Junction della BBC Radio 3, The Closest Thing To Silence – sempre pubblicato dalla International Anthem – non manca di offrirci piacevoli incastri fra ambient storica, new age intelligente, minimalismo soffice e un pizzico di esotica psichedelia da quarto mondo. Kalma in particolare ha aggiunto alle tessiture dei giovani amici una serie di loop fiatistici di grana fine, con conseguente maggiorazione di timbri e coloriture.

Anche se nei tre quarti d’ora d’ascolto non accade nulla di inedito e non si assiste a un reale riposizionamento dei confini stilistici, la scelta di incidere in vari modi la corteccia delle trame che potevano apparire più ovvie procura tuttavia qualche sorpresa, a dimostrazione che in questo ambito esistono ancora possibilità nascoste, da sfruttare con astuzia e intelligenza.