AA.VV., Techno Bulldozer

Prima ancora dell’Olanda, Roma è stata l’epicentro della scena rave continentale. Le notizie dei party in cui migliaia di partecipanti si radunavano in capannoni per ballare i nuovi suoni acidi hanno acceso, in una città alienata dalle mode consumistiche, la miccia di un movimento che ha fatto scuola. Per certi versi Lory D, Luca Cucchetti e Leo Anibaldi hanno infiammato la gioventù dei primi anni Novanta tanto quanto i Negazione o i Wretched, iniettando nuova linfa vitale nella controcultura della Capitale. Ci sono persone che commemorano il periodo postando aneddoti sotto i video di YouTube. Per altre la festa non è ancora finita.

Scuderia è una giovane etichetta romana che alla devozione preferisce la dedizione: si è avvalsa di un manipolo di artisti fidati per una serie di ep che hanno da subito fatto piazza pulita di ogni intento celebrativo, col chiaro intento di portare nelle discoteche una nuova generazione del Sound of Rome, che in Techno Bulldozer viene declinato in tutte le accezioni possibili. Per questa uscita ha impiegato vecchie e nuove conoscenze per una compilation di techno brutale, ma col piglio “ragionato” di chi passa in studio tanto tempo quanto ne passa dietro ai piatti.

La collaborazione inedita tra i B R 1 0 0 2 e l’Obermaister Luciano Lamanna, entrambi colonne portanti del catalogo Scuderia, ha prodotto “Hate This World”, un tornado di toms e feedback sospinto da un kick misantropico quanto il sample che dà il titolo al brano.
I polacchi OTHK, già visti su Monolith Rec, siglano il proprio esordio su vinile con una traccia dalle marcate influenze noise, punteggiata da una percussione che ricorda il martellare ritmico in un’acciaieria.
“Euronymous”, prodotta dal colombiano-capitolino Ayarcana, con il suo rolling kick e un gioco di arpeggi ben costruito farà sicuramente scendere una lacrima ai nostalgici di cui parlavamo sopra.
A tirare le somme ci pensano gli italiani Tolebham, la cui “Break In Communication” alterna furia acida a momenti dal sapore cibernetico, perfettamente in linea con il tono generale dell’album.

In un momento storico in cui è in corso un recupero di certi aspetti della rave culture, Scuderia è una realtà che ha tutte le carte in regola per diventare arbiter elegantiae della scena.