JESSICA BAILIFF, At The Down-Turned Jagged Rim Of The Sky

Jessica Bailiff

Mezzo passo falso per Jessica Bailiff, beniamina di casa Kranky che negli anni si è mossa tra slowcore, drone e folk, anticipando su certi versanti altri musicisti oggi molto amati (Liz Harris/Grouper, ad esempio). L’ultimo album vero e proprio è stato Feels Like Home, nel quale si spostava verso la forma canzone e suoni acustici: “Your Ghost Is Not Enough” ricomincia molto bene più o meno dallo stesso punto, mentre “Take Me To The Sun” lascia vedere le note influenze shoegaze e dream pop di Jessica. Il disco termina con “Firefly”, che sembra una versione triste di “About A Girl” dei Nirvana, a metà strada tra l’originale e quella di Unplugged In New York. In mezzo, sei pezzi che lasciano piuttosto perplessi, nei quali l’essenzialità della Bailiff rischia di essere scambiata per scarsa bravura: alcuni di essi sono basati su tastiere che li trasformano in delle nenie piuttosto incolori, quando invece una volta si parlava di tracce diafane struggenti/ammalianti. Anche quando rientra in gioco la chitarra non va meglio, per quanto “il doom secondo Bailiff” di “Goodnight” abbia il suo perché. Non so quale sia il metodo per distinguere infallibilmente una brutta ninna nanna da una ballata eterea e ipnotica, anche se ho il sospetto che la ricerca di qualcosa di più strutturato e meno drone si sia rivelata – nel lungo periodo – una prova troppo dura per questa splendida artista, che comunque tutti adoriamo.

Tracklist

01. Your Ghost is not Enough
02. Take Me to the Sun
03. Sanguine
04. If You Say It
05. Violets & Roses
06. This is Real
07. Goodnight
08. Slowly
09. Firefly