VHÖL, John Cobbett

VHOL, di Craig McGillivray

Schegge impazzite di metal che sfrecciano alla velocità della luce senza barriere di stile o gabbie prefissate: questi in poche parole i VHÖL, giunti al secondo album e sempre più decisi a tirar dritti per una strada fatta di amicizia, passioni musicali comuni e tanta voglia di divertirsi. In pratica, il modo migliore per creare un gran disco.

Se il vostro debutto aveva preso di sorpresa la scena metal, il nuovo album sposta l’asticella e aggiunge colori alla vostra tavolozza. Cosa è successo tra le due uscite e cosa mi raccontate del processo creativo di Deeper Than Sky?

John Cobbett (chitarra): Potresti dire che il tuo primo disco è come una lavagna bianca: non esistono precedenti, nessuno ti ha mai ascoltato prima, neanche tu stesso! Nel nostro caso c’erano delle aspettative a causa delle altre band in cui abbiamo suonato/suoniamo. Abbiamo deciso di ignorare tutto questo e ci siamo dedicati a comporre un album che ci piacesse. Nel registrare il secondo disco avevamo maggiore fiducia in noi stessi, perché avevamo già lavorato insieme come VHÖL e potevamo contare su un album alle spalle. Conoscevamo meglio le nostre potenzialità, le nostre forze e il metodo di lavoro. Ogni nuova uscita è un’esperienza da cui apprendere.

Come vi sentite guardando indietro ai primi giorni della band? Vi ricordate come sono nati i VHÖL e cosa vi ha portati a formarli?

Io e Aesop (batteria) stavamo insieme in una band che si è sciolta. Volevamo suonare qualcosa di veloce e nessuna delle nostre altre band riempiva veramente questo vuoto. Avevamo una band insieme a Sigrid (basso) chiamata Parallelogram che era in pausa da qualche anno e così, praticamente, l’abbiamo trasformata nei VHÖL. Mike Scheidt è stato la nostra prima scelta come cantante ed è salito a bordo immediatamente. Eravamo tutti già amici da anni, per cui è accaduto tutto in modo molto naturale.

Se guardiamo alla line up, potremmo considerare i VHÖL l’equivalente dei supergruppi anni Settanta/Ottanta, anche se credo sia una definizione riduttiva. In particolare perché avete saputo creare un blend unico, con linguaggi differenti che vanno a collidere in un qualcosa di personale e difficile da catalogare. Come definireste Deeper Than Sky per chi non vi conosce?

Il tag “supergruppo” mi sembra un po’ assurdo, con chi avrei mai potuto formare una band se non con i miei amici con cui, tra l’altro, avevo suonato per anni? Comunque, posso capire perché la gente usi questo termine, ma io non l’ho mai vista in questo modo. Come lo descriverei? Thrash psichedelico ricco di energia, almeno credo. Tu ci vedi differenti generi che collidono, ma io lo vedo più come il nostro suono specifico, puoi distinguere ogni canzone.

VHÖL

È stata dura mettere insieme personalità così forti e trovare un punto d’incontro? Quanto ha aiutato avere già un passato comune in band come Parallelogram, Ludicra e Hammers Of Misfortune?

Ciascuno di noi ha una personalità forte, ma abbiamo anche i piedi per terra, facciamo questo perché ci va, per amore della musica e del metal, non certo perché ci aspettiamo grandi ricompense o guadagni. Eravamo tutti consapevoli che avrebbe potuto non funzionare e, a giudicare da alcune reazioni iniziali, la gente sembrava alquanto delusa. Ma non è mai stato un grosso grattacapo. Volevamo fare rock, suonare veloci, essere creativi e passare insieme dei bei momenti. Questo è tutto, abbiamo cose più importanti per le quali preoccuparci.
Per quanto riguarda la seconda parte della domanda, è stato di sicuro più semplice, perché eravamo già stati in studio e in tour insieme, oltre a condividere la stessa sala prove. Inoltre, sin dall’inizio, avevamo gusti simili e una comune ammirazione per il punk, il thrash e l’heavy metal. Questo ha reso davvero divertente il lavorare assieme.

Devo dire che sono rimasto alquanto sorpreso quando ho trovato un’impronta speed-metal così marcata nel vostro sound. Diciamo che non è l’ingrediente usuale per le contaminazioni e le evoluzioni attuali quando si parla di metal. Quindi mi incuriosisce sapere qualcosa sulle vostre radici e sul vostro background da adolescenti…

Io sono cresciuto fin da ragazzino ascoltando punk e hardcore, il che mi ha portato direttamente al thrash. La scena punk del posto in cui vivevo stava scemando e quando ho ascoltato per la prima volta Venom e Raven mi hanno immediatamente conquistato. Amo la NWOBHM, il black metal, il death e anche i classici come Judas Priest e i vecchi Scorpions. Ma il thrash resta il mio favorito.

Cosa mi dite dell’incredibile artwork, chi se ne è occupato e come credi si colleghi ai testi/immagini dell’album?

Io e Brandon Duncan abbiamo collaborato per quest’aspetto. Ho fatto alcuni schizzi e avevo qualche idea sull’effetto complessivo che cercavamo. Brandon li ha presi e ha svolto un lavoro fantastico. Ci siamo scambiati idee e mi mandava dei disegni. È stato un processo divertente e credo catturi alla perfezione lo spirito del disco.

VHOL - collage di Sarah Brady

So che molti artisti non amano scendere nei dettagli per quanto concerne i loro testi, ma mi piacerebbe ricevere almeno qualche indizio sulle parole di Mike…

Non posso parlare per Mike, spero comprenderai che non posso spiegarti io i suoi testi. So però, per aver scritto i testi degli Hammers Of Misfortune, che io non amo spiegarli. Toglie ogni mistero all’ascoltatore, le cose sono meglio quando sono lasciate alla libera interpretazione. Se Mike vuole prendere la palla…

Mike: Su questo aspetto concordo con John, credo che se spiego cosa significa un testo, le persone non riescono poi ad ottenere la loro unica e personale interpretazione. Sappi, però, che i testi del nuovo album coprono tutto ciò che va dalla singolarità, agli orrori della guerra, ai brividi lovecraftiani, al prendere a calci in culo la depressione. Musica e testi vogliono essere trionfali!

Siete ancora interessati ad ascoltare nuove band e nuova musica? Cosa inquina le vostre orecchie e attrae il vostro interesse oggi?

Sì, lo faccio appena posso. Sono stato molto impegnato a registrare con gli Hammers e i VHÖL negli ultimi due anni, ascoltando ancora e ancora versioni grezze degli stessi brani, per cui non vedo l’ora di ascoltare nuova musica. Detto questo, alcuni dei nomi che hanno attirato la mia attenzione sono Sacral Rage, Eruption (Slovenia), Mgla, Thantifaxath e naturalmente i Vektor. Sono sicuro che mi perdo molte cose! Ovviamente sono sempre interessato a scoprire band che non conosco. Gli Holy Terror sono stati per noi una gran scoperta mentre registravamo Deeper Than Sky.

Che mi dite delle vostre attività live? Verrete prima o poi in Europa?

Ci piacerebbe visitare l’Europa se solo riuscissimo a organizzarci sul piano logistico. Per ora non abbiamo piani precisi, ma siamo pronti a sentire le offerte!

Grazie mille per il vostro tempo…

Thanks a lot, cheers!