PLEBEIAN GRANDSTAND, Lowgazers

Plebeian Grandstand

La francese Throatruiner Records pubblica anche il secondo album di questi quattro di Tolosa, che si candidano a essere i The Secret del loro Paese. Ai primi ascolti, infatti, è a Trieste che si pensa, più precisamente ad album come Solve Et Coagula, nel quale persone che venivano da ascolti come i Converge iniettavano black metal nel loro sound. E da qui tutta un’altra serie di collegamenti: Hexis e, in misura minore, Celeste. Batteria volutamente ipercaotica (davvero troppo davanti nel mix), velocità smodata, voce lacera, dissonanze e il tentativo di riprodurre un’atmosfera “necro & low”, per dirla coi Darkthrone. Accanto a questo – ma non è una novità, no? – frangenti drone, voglia di colpire lo stomaco con basse frequenze e ferire col feedback. Del resto è Throatruiner stessa a istradare l’ascolto, precisando sin da subito che Lowgazers (che è sempre meglio di shoegazers, visti i tempi) è registrato da Amaury Sauvé (Birds In Row, Calvaiire, Death Engine…) ed è finito per il mastering ai New Alliance East (Converge, Gaza, Xasthur).

Arrivano tardi, ma arrivano forte. Curioso di vederli dal vivo.