LUDUS GRAVIS ENSEMBLE, 20/1/2024

Roma, Auditorium Parco della Musica.

Roma, Auditorium Parco della Musica 20 01 2024 Ludus Gravis Ensemble Contrabbasso solista e direzione – Daniele Roccato Contrabbassi – Rocco Federico Castellani, Paolo Di Gironimo, Federico Passaro, Andrea Passini, Giacomo Piermatti, Yvonne Scarpellini, Alessandro Schillaci, Mauro Tedesco © Fondazione Musica Per Roma / foto Fucilla/MUSA ******* NB la presente foto puo’ essere utilizzata esclusivamente per l’avvenimento in oggetto o per pubblicazioni riguardanti Fondazione Musica Per Roma

Nell’ambito della programmazione di “Contemporanea 2024”, Musica per Roma – in collaborazione con L’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone – ha inaugurato la stagione con un concerto del Ludus Gravis Ensemble, modulo variabile composto da 8/10 contrabbassisti diretti da Daniele Roccato. Concerto di musica dalla diamantina radicalità con l’esecuzione in sequenza delle composizioni di Sofja Gubajdulina (1931), nello specifico “Am Rande Des Abgrunds” (sull’orlo dell’abisso) per sette contrabbassi e due waterphone, di Salvatore Sciarrino (1947), nello specifico “Echi Dall’Isola per otto contrabbassi, “SeascapesX” di Nicola Sani (1961) per sette contrabbassi e a seguire “Secondo Taccuino Dell’Ombra E Della Luce” per otto contrabbassi, infine ancora Gubajdulina, in glorioso finale, “Mirage The Dancing Sun” per otto contrabbassi. Dunque a incorniciare il programma sono state due composizioni dell’autrice russa che erano originariamente state scritte per ensemble di violini e in seguito trascritte da Roccato, in accordo con Gubajdulina, giusto per Ludus Gravis. L’esplorazione del sorprendente ventaglio di possibilità timbriche ed espressive degli otto contrabassi è l’obbiettivo pienamente raggiunto con variegati passaggi sonori: a volte furiosi, onirici, stratificati persino ambientali come, nella fattispecie, si ascolta nei due pezzi di Sciarrino e Sani.

Introducendo il concerto Daniele Roccato ha ricordato, fra il divertito e il melanconico, di come  il progetto di questo anomalo ensemble probabilmente unico al mondo venne concepito nelle Marche attorno al 2010 assieme al geniale e compianto Stefano Scodanibbio al seguito di alcune cene innaffiate da ottimo e abbondante Cabernet rosso locale, e che l’idea non fosse sembrata così folle lo si deve evidentemente all’impegno che i due sodali misero nella ricerca di giovani strumentisti pronti a impegnarsi alla realizzazione del gruppo iniziale, giovani studenti ora divenuti musicisti professionisti anche grazie a questa bella impresa. Nella serata all’Auditorium romano, ospitata al Teatro Studio, gli esecutori erano Yvonne Scarpellini, Rocco Federico Castellani, Paolo Di Gironimo, Federico Passaro, Andrea Passini, Giacomo Piermatti, Alessandro Schillaci e Mauro Tedesco.  I compositori Salvatore Sciarrino, Nicola Sani e Carlo Boccadoro, ma anche altri fra cui Marcello Panni, Gianni Trovalusci e Luigi Ceccarelli (GLEAM), erano presenti in sala a sostenere un approccio tanto eterodosso e sperimentale che, sottolineiamo, L.G.E. porta avanti con sommo sprezzo del pericolo in questi anni conformisti.

Di Ludus Gravis è in uscita il terzo album, prodotto dall’etichetta Parco della Musica Records, che segue Alisei del 2018 (ECM New Series) e Works For Double Bass (Wergo) del 2020 contenente musiche di Hans Werner Henze: ascolti necessari.