LES 2 MINUTES DE LA HAINE, Somnolences

Bambi

Formati da membri di Cheval, Subcity Stories, Solexine Chapter e originari di Tarbes, Francia, i Les 2 Minutes De La Haine offrono all’ascoltatore un viaggio emozionante  tra screamo e  postcore, ricco di pathos e dal taglio esistenzialista, con sample tratti dalle versioni in francese dei film  “L’uomo Che Fuggì Dal Futuro (THX 1138)”, “I Sopravvissuti”, “Farenheit 451” e “Brazil”. L’utilizzo di incipit in cui dialoghi e note s’incrociano, le dilatazioni post-rock, gli sprazzi noise con le chitarre che fremono per lasciare le traiettorie stabilite, l’alternarsi di silenzi ed esplosioni sonore, le melodie al contempo sognanti e disperate, tutto concorre a fare di Somnolences un disco vario eppure non disorganico o slegato, un debutto in cui una personalità ben definita s’interfaccia con una sensibilità condivisa e metabolizzata. Siamo, infatti, senza ombra di dubbio di fronte ad un lavoro riconducibile allo screamo, ma non di semplice uscita di genere si tratta, quanto di una dichiarazione d’appartenenza ad un linguaggio già codificato che non ha paura di reclamare una propria indipendenza dallo stesso, e una propria volontà di uscire dal recinto rassicurante per spingersi alla ricerca di un proprio percorso. Perché il gioco riesca, i  Les 2 Minutes De La Haine donano credibilità delle emozioni musicate con un’interpretazione vocale che convince e riflette l’urgenza dolorosa del connubio eros/thanatos, così da coinvolgere come si necessita su questi lidi. Il resto lo fanno la cura per i dettagli, il delicato gioco di equilibri e l’attenzione per il retrogusto quasi cinematografico della scrittura, tutti fattori che saranno la gioia di chi già si nutre di sonorità simili, ma non dispiaceranno ai più curiosi estimatori dell’universo post(core), sia esso quello più deragliante e rumoroso o introspettivo. Perché, appunto, qui si combattono due differenti anime e non è sempre facile stabilire dove inizi l’una e finisca l’altra. Decisamente promossi.