HYUNHYE SEO, Eel

Eel è il secondo lavoro il solo di Hyunhye Seo (meglio conosciuta come Angela Seo), collega di Jamie Stewart in Xiu Xiu. Come col precedente Strands a occuparsi della sua pubblicazione è la Room40 di Lawrence English, etichetta che ormai da anni assicura casa a girovaghi sonori di ogni specie, accomunati forse soltanto dalla loro qualità ed intensità. “Eel” sta per “anguilla” e in effetti il lavoro della multistrumentista verte sui percorsi di questi misteriosi animali: nascono nel Mar dei Sargassi come minuscole larve, raggiungono le coste d’origine dei propri genitori trasformandosi in trasparenti anguille di vetro, lasciano il mare entrando nelle acque dolci diventando anguille gialle per poi, giunte a maturità, iniziare il viaggio per tornare verso il Mar dei Sargassi, loro unico luogo al mondo di riproduzione, a qualunque costo, anche lasciando le acque per arrabattarsi sulla terraferma più umida.

Un vero e proprio percorso ciclico che viene evidenziato dal suono notturno e ondivago di Hyunhye Seo, talento sudcoreano cresciuto nella San Fernando Valley. Seo cala notturne note di piano in quello che sembra un mare oscuro di filamenti ed echi sonori. È un percorso di due tappe per un totale di 32 minuti di suono, in cui spesso sembra si brancoli nel buio, alla mercè di input immersi in un brodo placentare. Non è un viaggio caratterizzato da scossoni o da saliscendi particolari, più un’omeostasi vibrante e lucente. La seconda tranche inizia nelle più lugubri oscurità con quelli che sembrano respiri, per poi aprirsi tipo onde verso un suono placido e lucente, ed alternare fra questi due poli. Eel non è un disco particolarmente dinamico e, ascoltato senza conoscerne la sua storia, potrebbe rivelarsi in qualche modo monco o sterile. Abbracciandolo nella sua interezza, in cuffia e con la giusta predisposizione d’animo è un lavoro che si fa rappresentativo di una visione del mondo e riesce a guidarci attraverso delle fasi di crescita e di compimento che lasciano soddisfatte orecchie ed anima, ebbre di percorsi sonori ed immaginari che ci hanno aperto mondi sconosciuti.