HANDS OF ORLAC, Figli Del Crepuscolo

HANDS OF ORLAC, Figli Del Crepuscolo

Gli Hands Of Orlac continuano un percorso musicale che appare sempre più punto focale e primario delle loro esistenze, tanto da decidere di celare i nomi dei singoli componenti, quasi si trattasse di sacerdoti incappucciati di un culto segreto, in cui l’attenzione va mantenuta sul rito e non sull’officiante. I due membri italiani si sono trasferiti in Svezia per riunire la formazione in un unico luogo e così allontanare ostacoli logistici e difficoltà derivate dall’abitare in due Paesi distanti. Il tutto a dimostrare una dedizione totale alla causa oggi rappresentata da questo Figli Del Crepuscolo, nuova tappa di un viaggio in note che affonda le proprie radici nel passato e non si limita a un mero tributo, bensì interpreta modo personale un linguaggio senza tempo, quindi attuale in ogni momento storico. Dark sound, doom, metal, ogni elemento considerato utile viene fagocitato e ri-assemblato all’interno di un album che rispetto a prima appare ancor più immerso nei molti richiami alla natura e in una forma di occulto che dalle forze naturali prende linfa vitale, questo senza distaccarsi completamente dall’immaginario horror, con forti richiami al mondo del cinema e della letteratura, che da sempre ha segnato, sin dal nome, la carriera degli Hands Of Orlac. Nonostante la voce femminile potrebbe frettolosamente far pensare alle molte formazioni che di recente hanno preso spunto da questo elemento per offrire una versione del doom legata alla figura della strega, gli autori di Figli Del Crepuscolo rifuggono ogni semplificazione e ribadiscono le loro peculiarità, in primis un background a più ampio spettro e una ricerca continua di input che vadano ad arricchire e caratterizzare il loro sound. Il risultato di questo processo è un lavoro dal forte impatto evocativo, in cui i singoli elementi perdono in parte di riconoscibilità per sfumare all’interno di un amalgama complesso e ben bilanciato, di certo non monotono pur nella sua totale dedizione al nero e alle atmosfere notturne. Rispetto all’album precedente, l’impressione è quella di assistere ad un rituale organico, per alcuni versi meno poliedrico e particolare, ma di certo più coeso, il che è segnale di crescita e avvicinamento a una direzione propria e avulsa da influenze esterne. Non resta che vedere ulteriori evoluzioni.

Tracklist

01. I Figli Del Crepuscolo
02. Last Fatal Drop
03. Burning
04. A Coin In The Heart
05. Noctua
06. A Ghost Story
07. Mill Of The Stone Women