DOR, In Circle

Dor è il progetto di Francesco Fioretti, che fa questo giro di giostra con Mario di Battista, Alessandro Vagnoni (che si occupa anche delle splendide grafiche) e Gabriele Uccello.

Batteria marziale e chitarra spagnola, aperture da western catacombale, voci melodiche raddoppiate, rintocchi e pesantezza, quasi a far passare un’idea opprimente di intensità e di macerazione. “Black Mask” è una ballata fantasma, lenta e accorata con tanto di cane in lontananza. Poi chitarra flamenco e percussioni impattanti, voci dritte dal grigio purgatorio, bailamme di nacchere o pentole. I brani di Dor possono essere simili a nenie fantasma, in parte Ronin, in parte Sangre De Muerdago, in parte terreno rurale, dove i miti ancestrali e le antiche credenze si mischiano a sguardi torvi ed intensi. Qui si prende spunto da Manoscritto trovato a Saragozza, libro misterioso di Jan Potocki, rivelando, come il libro stesso, solo una piccola parte del proprio essere, celandolo nell’ombra anche dopo ripetuti ascolti.

Possiamo chiamarlo dark folk, tradizione marziale, ombrosa campagna… certo è che questi otto brani girano per la stanza, come usciti da un diffusore d’incenso, finché la testa non parte…