DINE IN HELL, Orphans

Orphans

Originari di Ravenna, i Dine In Hell propongono una miscela compatta e ben assemblata di hardcore e metal, in grado – fortuna somma – di non scadere nel metalcore più becero e vicina per piglio a quello che ormai si suole definire hardcore “pestone”. Il risultato è un album potente e ricco di groove, al cui interno si affiancano riff granitici e linee melodiche ariose ma non stucchevoli, più idonee ad apportare pathos che a strizzare l’occhio alle classifiche. La macchina da guerra dei Dine In Hell funziona e colpisce nel segno, almeno nella misura in cui si sappia accettare la compresenza di due scuole di pensiero spesso antitetiche e non ci si arrocchi su posizioni conservatrici, perché (inutile negarlo) qui siamo ben distanti dall’approccio diretto e senza fronzoli dell’hardcore old-school e decisamente più vicini al metal, seppure moderno e ben congegnato, cui si sovrappone al momento giusto il tiro anthemico del primo. Assolutamente da cassare l’uso del coretto melodico che fa la comparsa su “Embrace Your Existence”, una digressione da cui in futuro varrebbe la pena restare ben lontani, tanto è ormai acclarato come questa combinazione di suoni farà molto presto compagnia al nu-metal nella categoria del modernariato da cui prendere le distanze. Tolto questo scivolone abbastanza controproducente, Orphans si lascia ascoltare con piacere e non lascia l’amaro in bocca, anche se pecca in personalità e non si impone per particolare coraggio quanto a ricerca sonora. Ciò di cui la formazione avrebbe davvero bisogno è uno stacco netto da certi modelli esteri e una maggiore introspezione alla ricerca di un proprio sound particolare.

Tracklist

01. Into The Misery
02. The Forgotten
03. Echo
04. The Biggest Infection
05. Accept The Good
06. Circle Of Crypts
07. Until n.0
08. Embrace Your Existence
09. Siberia
10. Orphans