Andrea Centazzo torna a suonare in Italia il 5 luglio

Riceviamo e pubblichiamo.

Teatro Out Off, Milano | 5 luglio 2018, ore 21
in collaborazione con ERRATUM

Andrea Centazzo, Percussion, MalletKat, Samples
Giancarlo Schiaffini, Trombone
Sergio Armaroli, Vibraphone

Andrea Centazzo, musicista senza frontiere che dal jazz dei primi Settanta con Giorgio Gaslini ed altri è approdato ad un linguaggio musicale totale e multimediale anticipando qualsiasi sperimentazione e qualsiasi ibridazione, dagli Stati Uniti d’America (Los Angeles, CA), dove vive e lavora, torna in Italia e dopo quarant’anni suona al Teatro Out Off con il progetto in trio TRIGONOS per un’unica data esclusiva ed imperdibile insieme a Giancarlo Schiaffini, padre dell’avanguardia musicale italiana e del free jazz europeo, un maestro indiscusso dell’improvvisazione e del trombone moderno, compositore e saggista, e a Sergio Armaroli, vibrafonista, compositore, artista sonoro, pittore e poeta.

Si tratta di un’anteprima del progetto discografico “Trigonos” che verrà pubblicato da Dodicilune Edizioni Discografiche con uscita ufficiale il 31 ottobre 2018 e distribuzione IRD.

Costruire una forma a tre con l’incognita della scoperta e dell’errore (in x) in espansione oltre ogni possibile definizione di stile attraverso il linguaggio mobile dell’improvvisazione, dell’ascolto e della memoria. Centazzo, Schiaffini e Armaroli dialogano a tutto campo: dentro il suono; come espressione sonica totale, liberata da costrizioni e obblighi (anche rispetto all’idioletto dell’improvvisazione stessa). Un filo rosso unisce, in tre, questa esperienza di FormaTrio: una pratica concreta di libertà idealmente unitaria tra Oriente e Occidente, tra oralità e memoria scritturale, tra segno e gesto, che si esprime in una adesione totale al corpo del suono.

Si tratta di movimenti, apparentemente marginali, pare estratti dal silenzio come impronte sonore possibili d’echi e di ombre come strati di coscienza e memoria fluide. Elementi di ibridazione sonora costantemente trasformate grazie all’uso straniante dell’elettronica; tracce melodiche, frammenti di spazi sonori immaginari, idealmente connessi a possibili e probabili musiche del mondo riscritte, inventate ex novo come tentativi necessari di nuove accordature dialogiche.