PJUSK, Solstøv

Pjusk

Il progetto Pjusk torna su 12k dopo la buona parentesi su Glacial Movements e cambia ancora. Questa volta la sorgente di tutto il lavoro è la tromba del musicista norvegese Kåre Nymark jr, il cui suono viene esteso e trasformato in chiave ambient. Rimangono i momenti più soavi del disco precedente, né viene meno il ricorso a forme di pulsazione, come accade sin dagli esordi (uno dei due Pjusk arriva dalla techno). La presenza di Sleep Orchestra e di Saffronkeira (ospiti in una traccia a testa) dà subito al disco un tono jazz-noir, ma in qualche modo – lo suggerisce il titolo – la tromba è anche un momento di calore, un riaffacciarsi timido del sole in inverno. Non mancano nemmeno questa volta, dunque, brevi squarci di poesia in un lavoro costruito da due persone espertissime, ma anche molto aperte e coraggiose, visto il nuovo tentativo di diversificare la propria discografia. Di per sé – ed è proprio la presenza di Eugenio/Saffronkeira a farlo ricordare – non si tratta di un’esplorazione di territori vergini, tanto che le critiche sono le stesse che si possono muovere a tutti gli altri elettronici che vanno in cerca del jazz, nello specifico le eccessive patinatura e compostezza, quindi l’assenza poco salubre di visceralità. Non i numeri uno, insomma, ma potrebbero comunque essere il gradevole accompagnamento di un meriggiare pallidi e assorti.

Tracklist

01. Streif (featuring Sleep Orchestra)
02. Gløtt (featuring SaffronKeira)
03. Diffus
04. Falmet
05. Demring
06. Blaff
07. Sløret
08. Trolsk
09. Glød
10. Skimt (Featuring Yui Onodera)