WORA WORA WASHINGTON, Radical Bending

Radical Bending

Tre anni dopo il loro debutto Technolovers, i veneziani Wora Wora Washington ritornano con un nuovo album intitolato Radical Bending, che non si discosta molto dal precedente e presenta otto inediti nei quali tiro e potenza sono l’elemento principale. I Wora Wora musicalmente mischiano intuizioni indie-rock anglosassoni con inserti synth-electro, e il risultato non è male. L’unica nota che mi sento di lasciare è che la volontà di avere il suono al limite della compressione mi ha disturbato, perché i pezzi alla fine sembrano avere la stessa impronta. Anche nel caso di “Flowing And Fresh”, in realtà un mid tempo che si muove tra atmosfere trasognate e rumori synth, l’effetto è così “urlato” che farebbe suonare un disco di Brian Eno come uno dei Prodigy. Secondo me questa volontà di focalizzarsi sull’effetto finale fa sentire la mancanza della ricerca melodica, quella che permette a un pezzo di essere ricordato dopo l’ascolto. Anche la voce tende a non avere una linea melodica, è più declamante/urlata e io, alla resa dei conti, mi ricordo che i Wora Wora Washington sono quelli che hanno un tiro della madonna, ma poco di più. Secondo me, il trio formato da Marco De Rossi, Giorgio Trez e Matteo Scarpa potrebbe avere molte più cartucce da sparare.