Sesta edizione del berlinese A L’Arme! Festival: Laurie Anderson, Bill Laswell, un progetto su Zbigniew Karkowski (contiene un testo di Mark Fell)…

Quest’anno si va dall’inedita collaborazione tra Laurie Anderson e i Method Of Defiance di Laswell al progetto su Zbigniew Karkowski. Da mercoledì a sabato, infatti, presso lo Studio A del Radialsystem V ci sarà l’installazione “The Truth At All Costs?” di Mark Fell (traduciamo più avanti il testo con cui Fell presenta l’iniziativa), realizzata con materiale appartenente all’archivio del compositore polacco. Ma tutto il sabato sarà dedicato a Karkowski, con vari artisti a dare testimonianza di quale sia stato il suo lascito.

A L’ARME! FESTIVAL VOL. VI
AVANT-GARDE JAZZ & VIBRANT EXPERIMENTAL MUSIC
1 – 4 Agosto 2018 | Radialsystem V, Berlino

Mercoledì 1° agosto due concerti con due biglietti separati, uno alle 18, uno alle 22: la sequenza sarà sempre la stessa, cioè prima Maja S.K. Ratkje (voce ed elettronica), poi Laurie Anderson e i Method Of Defiance di Bill Laswell (Laurie Anderson, voce e violino; Laswell, basso elettrico; Dr Israel, voce; Graham Haynes, cornetta; Dj Logic al giradischi; Guy Licata, batteria). Laswell definisce il suo progetto come un ibrido futuristico di dub, drum’n’bass, reggae, experimental, ambient, mutant hip hop.

Giovedì 2 agosto, a partire dalle 20, si incontrano Andrea Belfi e Valerio Tricoli (clickando sui nomi troverete speciali e interviste realizzati da noi negli anni), poi tocca ai polacchi Księżyc (diretto dal clarinettista Robert Niziński e dalle cantanti Agata Herz e Katarzyna Smoluk-Moczydłowska, il gruppo fa sound art accoppiata con drone lunatici). Dopo ancora è la volta di Emilio Gordoa (MX/DE, vibrafono), Don Malfon (SP, sax alto), John Edwards (UK, contrabbasso), Dag Magnus Narvesen (NO/DE, batteria). Chiude la serata la Large Unit guidata dal norvegese Paal Nilssen-Love, della quale abbiamo già parlato in passato.

Venerdì 3 agosto, sempre a partire dalle 20, suonerà il duo Martin Siewart (chitarra elettrica) e Katharina Ernst (batteria), poi sarà la volta del jazz di Michael Zerang & The Blue Lights, della leggenda del contrabbasso Joëlle Léandre (con Matilda Rolfsson alle percussioni ed Elisabeth Harnik al piano), dei Philm del sassofonista Philiipp Gropper. Clou della serata sarà il ritorno sul palco di Siewart coi suoi storici Radian, per una collaborazione audio/video con il dj dieb13 e il regista e bassista Billy Roisz (austriaco come i Radian).

Sabato 4 agosto
KARKOWSKI PROJECT “THE TRUTH AT ALL COSTS?”

Concept di Karina Mertin, co-curato da Mark Fell

Con KLEIN, Ellen Arkbro, Mark Fell, Carl Michael von Hausswolff, Wanda Group, JESSOP&CO., Rabih Beaini e altri ancora!

Doors: h. 18
Start: h. 20

Set 1 Halle: ELLEN ARKBRO
ELLEN ARKBRO (SE) — chitarra ed elettronica

Set 2 Halle:: PUPILLO / PILIA / LILLEVAN
MASSIMO PUPILLO (IT) — basso elettrico, organo
STEFANO PILIA (IT) — chitarra
LILLEVAN (IR/DE)—video

SET 3 Saal: CM VON HAUSSWOLFF
CARL MICHAEL VON HAUSSWOLFF (SE) — electronics and organics

Set 4 Saal: JESSOP&CO.
ANUPAL ADHIKARY (IN) — laptops, tape, electronics
SUBHO SEN S. (IN) — laptops, tape, electronics

SET 5 Halle: KLEIN
KLEIN — vocals, electronics

SET 6 Saal: WANDA GROUP
LOUIS JOHNSTONE (UK) — electronics

Aftershow @ Saal

Set 7 Saal: RABIH BEAINI (LB/DE) — live pa
Set 8 Saal: MIEKO SUZUKI(JP/DE) — dj-set + electronics & field recordings

Karkowski Project: The Truth At All Costs? (testo di Mark Fell)

Il lavoro di Zbigniew Karkowski come musicista, sound artist e performer ha oltrepassato i confini e le barriere della musica contemporanea, del noise e dell’elettronica, aprendo spazi che da quella volta in molti hanno occupato. Ma come possiamo celebrare o confrontarci con il lascito di una persona così apertamente elusiva? Come possiamo costruire una storia intorno a qualcuno ostile alla riduttività di simili operazioni?

Karkowski utilizzò la frase “the truth at all costs” in un testo del 1992, riferendosi al potere trasformativo del suono, alla capacità di questo di riconfigurare radicalmente chi siamo. Però, per rigirare questa dichiarazione d’intenti al suo autore in forma di domanda: quale, se c’è, è la verità su questa persona? E, ancora più importante, quali sarebbero i costi di questa verità? Nell’esaminare i suoi contributi ai nostri vocabolari musicali e sonici, dove e come localizziamo Karkowski? C’è una specie di silhouette bruciata là dove si trovava, impressa nella nostra memoria collettiva? O forse alcune riproduzioni contraddittorie della stesso disegno carbonizzato? Siamo rimasti con uno specchio rotto quando invece speravamo davvero in un ritratto in stile rinascimentale?

Nel resistere al bisogno di trarre conclusioni e consolidare le nostre opinioni, “The Truth At All Costs?” non è una panoramica o una riflessione sulla vita di Karkowski o sulla sua eredità artistica, ma, per contrasto, punta a sottolineare anziché risolvere certe questioni. Dunque non sincronizzeremo le molte eco della sua presenza in una sola forma o in qualcosa di armonico, ma piuttosto lasceremo che questo rumore indistricabile si riconfiguri in nuove domande.