LUKAS LAUERMANN, I N

Il dentro è fuori

La noia è un caldo panno grigio, rivestito all’interno di una fodera di seta dai più smaglianti colori. In questo panno ci avvolgiamo quando sogniamo. Allora siamo di casa negli arabeschi della fodera. Ma sotto quel panno il dormiente sembra grigio e annoiato. E quando poi al risveglio vuol narrare quel che ha sognato, non comunica in genere che questa noia. E chi mai potrebbe infatti con un gesto rivoltare la fodera del tempo? Eppure ricordare dei sogni non significa altro che questo.

In questa citazione di Walter Benjamin sono racchiusi tanto il senso quanto la percezione della musicalità di Lukas Lauermann che, paradossalmente e consapevolmente, scavando verso l’interno (inward) produce una immaginifica esternalizzazione (outward-going) della sua tavolozza timbrica multicolore, improntata alla più schietta semplicità armonica: ed ecco che, appena ci si guarda dentro, il dentro si sposta fuori, come un vapore freddo in lenta ma continua espansione volumetrica. È l’idea del nord colta nel suo dispiegarsi (“idea del nord” qui significa: musica dilatata e dilazionata, esaltata nella sua componente aeriforme). Lauermann è toccato dal sublime, nella sua accezione primaria: “ciò che si mantiene in aria”, o, per dirla con il poeta Virgilio, il “portare via qualcuno nell’aria” (sublimen aliquem rapere): si ascolti, a tal proposito, “Infinite Distinct”. Ogni esplicitazione ritmica (“In-Equality / Justice”) ricade e rifluisce in un inequivocabile melos nordico e lunare (“Fluence / Dependence”). Nelle 22 composizioni di questo suo secondo disco solista, il violoncellista viennese non rischia nulla né ostenta alcunché di atipico, come si può subito arguire dal modo misurato e soppesato con cui usa il loop. Anche il ricorso a una strumentazione secondaria (pianoforte, elettronica) sta in conformità con il principio di una massa sonora omogenea e fluida. Che siano introduzioni, risposte o transizioni, le brevi pillole ascetiche qui raccolte sono frutto di un eccellente equilibrio tra intuizione e razionalizzazione (“In-press / Consequence”), dove l’imprevedibilità dell’istante (traccia 19: “Variable Permanent”) confina pacificamente con la stabilità dell’eterno (traccia 22: “ext.one”). Un disco per la meditazione e per il distacco, non certo funzionale a dissipazioni energetiche.