ENRICO CONIGLIO + NICOLA DI CROCE, Mergariam

I due veneziani tornano a lavorare assieme dopo le rispettive prove soliste. Per la verità non si sono mai separati del tutto, il loro è un sodalizio ormai ben rodato (il progetto Tavolo Parlante, vari workshop e residenze svolti col passare degli anni). Mergariam è la loro nuova fatica: nello specifico, si tratta di venti minuti scarsi che traggono ispirazione da una session tenuta a Porto Marghera nel 2017. Tra loop di clangori metallici e registrazioni catturate in varie fabbriche site nell’area industriale di Porto Marghera (Mergariam è infatti l’antico nome medievale del luogo), Coniglio e Di Croce danno prova di poter domare e plasmare una materia piuttosto difficile da tenere a bada. Il risultato è il classico esempio di suono catturato in grandi luoghi del lavoro (alcuni ancora in attività, altri no) processato con estrema cura, che alla fine mostra il suo essere sempre poco definibile. Dopo circa dieci minuti, sembra però di stare ad ascoltare una passeggiata industrial di un certo peso, ma è una sensazione che si avverte in tutta l’intera traccia, in fondo. Questo cd, perciò, deve essere preso come uno studio sonoro – di fatto, lo è – ma anche come una sorta di score adatto a un’installazione artistica, per esempio. A me ha ricordato anche gli esperimenti svolti da Alan Splet per le immagini di Eraserhead di David Lynch.