Da domani ContempoRarities 4: la rassegna di 19’40” e Santeria Social Club (Milano)

ContempoRarities 4

Per i lettori di questo sito 19’40” non ha bisogno di presentazioni. Ai nuovi arrivati, suggeriamo questo link.

ContempoRarities, il festival della collana discografica su abbonamento 19’40” e del Santeria Social Club di viale Toscana 31. Segue il programma di quest’anno, che vede sempre come perno l’ensemble Esecutori di Metallo Su Carta.

Tre appuntamenti: una gloriosa retrospettiva dedicata alla The Penguin Café Orchestra con ospite d’eccezione Arthur Jeffes figlio del fondatore Simon (1949-1997), una domenica di Pura Attualità con musiche di Carcano, Teardo, Borzelli, Caneva, Cavina, Marino, Filidei, Treccozzi, e una favola sonora per Natale che è in realtà un Carnevale con musiche di Saint-Saens e Darius Milhaud.

1 dicembre
“Penguin Cafe Orchestra: a retrospective”
con Arthur Jeffes e Alessandro “Asso” Stefana
Esecutori di Metallo su Carta
Andrew Quinn, sound reacting visual
Marcello Corti, direttore

La PCO è stato un ensemble che eseguiva musica scritta originale, pasticciando con il mondo ambiguo del folk, del minimalismo e dell’ambient music. L’impianto della forma concettuale in realtà voleva avere qualcosa di “classico” ma la massiccia presenza di strumenti a corde e di objet trouvé (come armonium, percussioni elementari e organetti da due lire) tradiva quel particolare gusto inglese per l’intimità che non necessitava di una formazione colta o di virtuosismo tecnico. La retrospettiva degli Esecutori di Metallo su Carta prende a piene mani dai dischi più importanti della loro produzione: “Broadcasting from Home” del 1984 e “Penguin Cafe Orchestra” del 1981 su tutti. La presenza di Arthur Jeffes, figlio di Simon e musicista dalla mente brillante, sancisce che questa musica mantiene una forza e una continuità che, speriamo, sarà consegnata all’incerto futuro. È un musica da una forte componente emotiva senza strepiti senza inutili sprechi di retorica: un giorno questa attitudine tornerà ad essere un valore. Ne siamo certi.

8 dicembre
“Pura Attualità”
musiche di Silvia Borzelli, Sara Caneva, Carlo Carcano, Luca Cavina,
Leonardo Marino, Francesco Filidei, Teho Teardo e Maria Teresa Treccozzi
Esecutori di Metallo su Carta
Pietro Puccio, immagini
Marcello Corti, direttore

Quest’oggi lasciamo all’ascolto, senza dire troppo prima per non sciupare l’effetto sorpresa, questa manciata di otto esperienze sonore di otto diversi compositori. Alcuni di loro sono già dei nomi importanti nel contesto della musica colta contemporanea (Francesco Filidei su tutti), altri sono menti fresche con un forte talento per la qualità della scrittura (Silvia Borzelli e Leonardo Marino), altri hanno una propensione innata per la regolamentazione espressiva del performing – e dunque dell’ironia intrinseca del gesto umano (Maria Teresa Treccozzi e Sara Caneva). Poi c’è chi traghetta con disinvoltura esperienze che vanno dall’IRCAM di Parigi al campo arrangiativo – anche sanremese, why not? – (Carlo Carcano) e chi ha lavorato con un meraviglioso approccio empirico e firmato splendide colonne sonore di grandi nomi del cinema italiano (Teho Teardo). E chi non ci azzecca nulla ma siamo certi possa dimostrare un talento innato per la complessità anche senza l’inutile pentagramma (Luca Cavina degli “Zeus!”). Al solito gli straordinari visual di Andrew Quinn aiuteranno, distoglieranno o disgregheranno la percezione d’ascolto in un tutt’uno che speriamo sia un utile vademecum per capire l’”adesso” in un altro luogo che non quello consueto.

15 dicembre
CONCERTO DI NATALE
“Il Carnevale degli Animali sul Tetto”
musiche di Camille Saint-Saens e Darius Milhaud
Esecutori di Metallo su Carta
Pietro Puccio, immagini
Marcello Corti, direttore
Daniel Plentz e Ramiro Levy (Selton), voci recitanti

A Parigi, ci sono due cavalli bigi, che vanno al trotto e al galoppo” dice la filastrocca. Ma un secolo fa a Parigi non c’erano mica solo cavalli: c’era un’infinità di animali che facevano di tutto un po’. Intanto c’era un signor compositore, che era il più vecchio di tutti e che si chiamava Camille Saint-Saëns: lui scrisse “Il carnevale degli animali” suite di brani caratteristici dove c’è il Leone in marziale colonna, dove le Galline e i Galletti si azzuffano e il Cucù fa capolino nel folto del bosco. E ci sono certi Personaggi dalle orecchie lunghe (i critici musicali) che ragliano. Per via della verve polémique explicite contenuta in questa musica il burbero Camille ordinò che non venisse eseguita fino almeno oltre la sua morte. Che avvenne nel 1922, due anni dopo la prima esecuzione di un altro brano dove nel titolo c’è altro animale (il bue) rimasto sul tetto perchè non invitato al “carnevale”. Ma, in realtà, non è di animali a quattro zampe che si parla qui: piuttosto di personaggi caricaturali da bar, da club, da café chantant, da circo. E non sono animali anche loro in fondo? Non siamo anche noi adesso in un club circondati da strani bipedi dalle orecchie lunghe? Da pianisti ed emioni? Da bambini piccoli con le dita nel naso e bambini grandi con il cellulare in mano? Il prolifico compositore Darius Milhaud (1892-1974), assieme al poeta Jean Cocteau (1889-1963) che scrisse l’azione scenica modellandola sui celebri circensi Fratellini, dettero vita ad una specie di “cinemà-symphonie” ambientato in un bar che appunto si chiamò “Le boeuf sur le Toit”, titolo ispirato ad una celebre canzone omonima di José Monteiro. Questo brano di musica è un “accrocchio” (in senso buono, ovviamente) di circa una trentina di celebri temi brasiliani e sudamericani che funzionano da pretesto per una vicenda strampalata dove un Barman, un Brooker, due Negri (di cui un pugile suonato – un classico), due Signore singolari e un Poliziotto interagiscono fino alle più surreali delle conseguenze. A leggere, o meglio a “reggere”, l’azione scenica in questo “nothing doing bar” a suon di caraibi e dadà, ci saranno i brasilianissimi Selton. Chi altri, sennò? A fare il Raoul Dufy della situazione, invece, ecco a voi l’eccentrico muggito sulla tela di Pietro Puccio.