BEACH FOSSILS, Clash The Truth

Clash The Truth

Nato dalle brume di quella “cosa” che è stata definita shitgaze, una sorta di revival garage e power pop è vitale da una decina d’anni. Protagonisti (tra miliardi di gruppi) i Fresh & Onlys, i magnifici Thee Oh Sees e i Beach Fossils di Dustin Payseur. Tra l’esordio omonimo e questo Clash The Truth ci sono stati i classici ep, i singoli e le cavolate varie, a mostrare una cifra stilistica più che definita, per nulla originale ma dotata di energia e inventiva tali da rendere di grande godimento l’ascolto. Ovvio che il massimo se lo porta a casa l’ultra-fan del genere, ma chi ama il rock anche solo un po’, quando si tratta di garage gustoso dev’essere pronto a raccogliere la sfida. Anche perché Dustin ha deciso di dare al progetto un profilo ancora più definito, assoldando in veste di produttore Ben Greenberg (The Men, altro gruppo del “giro”) e licenziando la cara drum machine per consegnare le bacchette a Tommy Gardner. Operazioni del genere possono trasformarsi in ripulite e lifting che sventrano calore e potenza, ma questo non accade in Clash The Truth, nonostante il suono risulti il più limpido di sempre in casa Beach Fossils: l’amalgama di elettricità e melodie tra il dolciastro e il rancido (che rendono il genere amabile sino al perverso) rimane potente e vibrante. Ne beneficia anche la varietà, dato che, sovente, si toccano territori indie-pop e frammenti di quello che una volta era chiamato alternative rock. In più, una buona comparsata di Kazu Makino, perfetto esempio di come Clash The Truth sia un disco che conferma le potenzialità di un gruppo dal futuro ora molto molto interessante.

Tracklist

01. Clash The Truth
02. Generational Synthetic
03. Sleep Apnea
04. Careless
05. Modern Holiday
06. Taking Off
07. Shallow
08. Burn You Down
09. Birthday
10. In Vertigo (ft. Kazu Makino)
11. Brighter
12. Caustic Cross